Il saggio descrive e analizza i primi esperimenti di formazione a distanza che riguardarono la radio italiana dal 1933, quando Benito Mussolini espresse la necessità che ogni borgo avesse la propria radio; soprattutto ogni scuola italiana doveva avere il proprio “punto di ascolto”. Dal 1934, l’Ente radio rurale avviò le sue trasmissioni per la scuola, intrise di cultura fascista e propaganda. La radio non ebbe un ruolo soltanto nel contesto del fascismo, ma anche nel più ampio ambito della storia sociale dell’educazione del nostro Paese. Negli anni Settanta molte “radio libere” nacquero come strumento di impegno o libera espressione giovanile. Nell’ultimo decennio, web-radio sono nate anche all’interno del contesto scolastico, individuate come strumento a supporto della formazione. La recente situazione di emergenza sanitaria ha visto costruire esperienze di web-radio all’interno di alcune scuole secondarie, a supporto della Didattica a Distanza. The essay describes and analyzes the first distance learning experiments that affected Italian radio from 1933, when Benito Mussolini expressed the need for each village to have its own radio; above all, every Italian school had to have its own "listening point". From 1934, the rural radio body started its broadcasts for schools, steeped in fascist culture and propaganda. Radio played a role not only in the context of fascism, but also in the broader context of the social history of education in our country. In the Seventies many "free radios" were born as a tool for youth commitment or free expression. In the last decade, web radios have also been created within the school context, identified as a tool to support training. The recent health emergency situation has seen web-radio experiences built within some secondary schools, to support Distance Learning.
La radio a scuola. Da EIAR alla webradio in tempo di covid. Dalla propaganda ad occasione di formazione comunitaria / Luca Bravi. - In: ANNALI ONLINE... DELLA DIDATTICA E DELLA FORMAZIONE DOCENTE. - ISSN 2038-1034. - ELETTRONICO. - 21/2021:(2021), pp. 150-164.
La radio a scuola. Da EIAR alla webradio in tempo di covid. Dalla propaganda ad occasione di formazione comunitaria
Luca Bravi
2021
Abstract
Il saggio descrive e analizza i primi esperimenti di formazione a distanza che riguardarono la radio italiana dal 1933, quando Benito Mussolini espresse la necessità che ogni borgo avesse la propria radio; soprattutto ogni scuola italiana doveva avere il proprio “punto di ascolto”. Dal 1934, l’Ente radio rurale avviò le sue trasmissioni per la scuola, intrise di cultura fascista e propaganda. La radio non ebbe un ruolo soltanto nel contesto del fascismo, ma anche nel più ampio ambito della storia sociale dell’educazione del nostro Paese. Negli anni Settanta molte “radio libere” nacquero come strumento di impegno o libera espressione giovanile. Nell’ultimo decennio, web-radio sono nate anche all’interno del contesto scolastico, individuate come strumento a supporto della formazione. La recente situazione di emergenza sanitaria ha visto costruire esperienze di web-radio all’interno di alcune scuole secondarie, a supporto della Didattica a Distanza. The essay describes and analyzes the first distance learning experiments that affected Italian radio from 1933, when Benito Mussolini expressed the need for each village to have its own radio; above all, every Italian school had to have its own "listening point". From 1934, the rural radio body started its broadcasts for schools, steeped in fascist culture and propaganda. Radio played a role not only in the context of fascism, but also in the broader context of the social history of education in our country. In the Seventies many "free radios" were born as a tool for youth commitment or free expression. In the last decade, web radios have also been created within the school context, identified as a tool to support training. The recent health emergency situation has seen web-radio experiences built within some secondary schools, to support Distance Learning.File | Dimensione | Formato | |
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