La ricerca scientifica sul bullismo e cyberbullismo ha assistito ad una crescita esponenziale negli ultimi anni, a dimostrazione del fatto che tali fenomeni sono diventati particolarmente pervasivi (Lo Cricchio et al., 2020; Tintori et al., 2021). Tra le ragioni di questo interesse vi è il riconoscimento del fatto che tali fenomeni rappresentano una grave violazione dei diritti umani (Greene, 2006). La letteratura scientifica ha mostrato che alla base di tali fenomeni vi sarebbe un deficit nelle abilità sociali, scarsa autostima nucleare, difficoltà nell’elaborazione delle informazioni sociali, basso status sociale nel gruppo dei pari e altri problemi di adattamento. Alcune evidenze mostrano, inoltre, come un senso di grandiosità e i tratti callosi unemotional, caratterizzati cioè da disimpegno morale e scarsa empatia, risultano associati sia al bullismo che al cyberbullismo (e.g., Ciucci & Baroncelli, 2014). La vittimizzazione, invece, sembra essere correlata a vissuti di sofferenza sia internalizzata che esternalizzata, difficoltà sociali e legami interpersonali negativi (e.g., Cook et al., 2010). Nel tentativo di comprendere e intervenire sul bullismo e cyberbullismo è particolarmente utile adottare una prospettiva psicosociale che consenta di considerare entrambi i fenomeni come una patologia del gruppo, all’interno del quale ciascun membro svolge uno specifico ruolo (Salmivalli et al., 2011).
Bullismo e Cyberbullismo: una prospettiva psicosociale. Tipologia dei fenomeni, indicatori di rischio del bullo e della vittima / Cristian Di Gesto. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 2-2. (Intervento presentato al convegno Virtual Conference dell'Associazione Internazionale Mediatori Sistemici (AIMS) - Macro Regione Centro Nord, "Bullismo e Cyberbullismo: il ruolo del mediatore" nel 27 aprile 2021).
Bullismo e Cyberbullismo: una prospettiva psicosociale. Tipologia dei fenomeni, indicatori di rischio del bullo e della vittima.
Cristian Di Gesto
2021
Abstract
La ricerca scientifica sul bullismo e cyberbullismo ha assistito ad una crescita esponenziale negli ultimi anni, a dimostrazione del fatto che tali fenomeni sono diventati particolarmente pervasivi (Lo Cricchio et al., 2020; Tintori et al., 2021). Tra le ragioni di questo interesse vi è il riconoscimento del fatto che tali fenomeni rappresentano una grave violazione dei diritti umani (Greene, 2006). La letteratura scientifica ha mostrato che alla base di tali fenomeni vi sarebbe un deficit nelle abilità sociali, scarsa autostima nucleare, difficoltà nell’elaborazione delle informazioni sociali, basso status sociale nel gruppo dei pari e altri problemi di adattamento. Alcune evidenze mostrano, inoltre, come un senso di grandiosità e i tratti callosi unemotional, caratterizzati cioè da disimpegno morale e scarsa empatia, risultano associati sia al bullismo che al cyberbullismo (e.g., Ciucci & Baroncelli, 2014). La vittimizzazione, invece, sembra essere correlata a vissuti di sofferenza sia internalizzata che esternalizzata, difficoltà sociali e legami interpersonali negativi (e.g., Cook et al., 2010). Nel tentativo di comprendere e intervenire sul bullismo e cyberbullismo è particolarmente utile adottare una prospettiva psicosociale che consenta di considerare entrambi i fenomeni come una patologia del gruppo, all’interno del quale ciascun membro svolge uno specifico ruolo (Salmivalli et al., 2011).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2021_Di Gesto-AIMS.pdf
Accesso chiuso
Descrizione: Abstract
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
335.47 kB
Formato
Adobe PDF
|
335.47 kB | Adobe PDF | Richiedi una copia |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.