Nel periodo intercorso tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta l'Albania di Enver Hoxha e del "PPSH-Partito dei Lavoratori Albanesi" ha visto svariati rivolgimenti nelle alleanze internazionali, facendo sì che anche l'Arte del "Realismo socialista", apparentemente rimasta inossidabile nel suo essere chiamata ad una dimensione 'militante' per la creazione della «Patria socialista», sia invece mutata non tanto nelle proprie espressioni, quanto nei temi simbolici destinati all'«educazione delle masse». Il caso dei numerosissimi "Monumenti celebrativi" - delle più svariate dimensioni e tipologie, sparsi per ogni dove nel Paese dalle città alle campagne - tutti contrassegnati da una forte carica simbolica coordinata da una precisa regìa mitopoietica orientata dal Regime, si mostra particolarmente esemplificativo, per cogliere quelle trasformazioni politico-ideologiche e artistiche e per individuare, nella stratificazioni dei linguaggi, la caratterizzazione in verità 'camaleontica' dello stesso "Stalinismo ortodosso albanese". Seguire l'affermarsi delle varie 'stagioni' simboliche e linguistiche di quei Monumenti, attraverso una serie di testi e di segnalazioni edite su «Drita» - la rivista della "Lega degli Scrittori e Artisti d'Albania"- significa seguire le varie dimensioni ideologiche di una Nazione che nelle diverse parole d'ordine, negli Eroi, nelle ricorrenze di Partito, nelle celebrazioni di iniziative o dei Lavoratori, trovava la costruzione di un forte senso di Identità nazionale. In the period between the mid-Sixties and the mid-Seventies, the Albania of Enver Hoxha and the "PPSH-Party of Albanian Workers" saw several upheavals in international alliances: even the Art of "Socialist Realism", apparently remained indestructible in its being called to a 'militant' dimension for the creation of the "Socialist Homeland", has instead changed not so much in its own expressions, but in the symbolic themes destined for "education of the masses". The case of the numerous "celebratory Monuments" is particularly illustrative: they were of the most varied sizes and types, scattered everywhere in the country, from cities to countryside; they were all marked by a strong symbolic charge coordinated by a precise mythopoetic direction oriented by the Regime. Through those monuments it is therefore possible to grasp those political-ideological and artistic transformations and identify, in the stratifications of languages, the truly 'chameleon-like' characterization of "Albanian orthodox Stalinism" itself. «Drita» - the magazine of the "League of Writers and Artists of Albania" - followed the affirmation of the various symbolic and linguistic 'seasons' of those Monuments, through a series of texts and reports. Through those reports it is possible to identify the various ideological dimensions of a Nation which found the construction of a strong sense of national identity in the various slogans, in the Heroes, in the Party celebrations, in the celebrations of initiatives or of the Workers.
Il "Realismo socialista" delle 'Aquile d'Albania' (1945-1991). Parte terza: Monumenti celebrativi tra Architettura e Scultura monumentale di un "Realismo socialista" camaleontico: per un «Canone» dell'Arte pubblica dallo Stalinismo all' "Enverismo" (1963-1976) / Canali Ferruccio. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI. - ISSN 2039-8581. - STAMPA. - 29:(2020), pp. 311-382.
Il "Realismo socialista" delle 'Aquile d'Albania' (1945-1991). Parte terza: Monumenti celebrativi tra Architettura e Scultura monumentale di un "Realismo socialista" camaleontico: per un «Canone» dell'Arte pubblica dallo Stalinismo all' "Enverismo" (1963-1976)
Canali Ferruccio
2020
Abstract
Nel periodo intercorso tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta l'Albania di Enver Hoxha e del "PPSH-Partito dei Lavoratori Albanesi" ha visto svariati rivolgimenti nelle alleanze internazionali, facendo sì che anche l'Arte del "Realismo socialista", apparentemente rimasta inossidabile nel suo essere chiamata ad una dimensione 'militante' per la creazione della «Patria socialista», sia invece mutata non tanto nelle proprie espressioni, quanto nei temi simbolici destinati all'«educazione delle masse». Il caso dei numerosissimi "Monumenti celebrativi" - delle più svariate dimensioni e tipologie, sparsi per ogni dove nel Paese dalle città alle campagne - tutti contrassegnati da una forte carica simbolica coordinata da una precisa regìa mitopoietica orientata dal Regime, si mostra particolarmente esemplificativo, per cogliere quelle trasformazioni politico-ideologiche e artistiche e per individuare, nella stratificazioni dei linguaggi, la caratterizzazione in verità 'camaleontica' dello stesso "Stalinismo ortodosso albanese". Seguire l'affermarsi delle varie 'stagioni' simboliche e linguistiche di quei Monumenti, attraverso una serie di testi e di segnalazioni edite su «Drita» - la rivista della "Lega degli Scrittori e Artisti d'Albania"- significa seguire le varie dimensioni ideologiche di una Nazione che nelle diverse parole d'ordine, negli Eroi, nelle ricorrenze di Partito, nelle celebrazioni di iniziative o dei Lavoratori, trovava la costruzione di un forte senso di Identità nazionale. In the period between the mid-Sixties and the mid-Seventies, the Albania of Enver Hoxha and the "PPSH-Party of Albanian Workers" saw several upheavals in international alliances: even the Art of "Socialist Realism", apparently remained indestructible in its being called to a 'militant' dimension for the creation of the "Socialist Homeland", has instead changed not so much in its own expressions, but in the symbolic themes destined for "education of the masses". The case of the numerous "celebratory Monuments" is particularly illustrative: they were of the most varied sizes and types, scattered everywhere in the country, from cities to countryside; they were all marked by a strong symbolic charge coordinated by a precise mythopoetic direction oriented by the Regime. Through those monuments it is therefore possible to grasp those political-ideological and artistic transformations and identify, in the stratifications of languages, the truly 'chameleon-like' characterization of "Albanian orthodox Stalinism" itself. «Drita» - the magazine of the "League of Writers and Artists of Albania" - followed the affirmation of the various symbolic and linguistic 'seasons' of those Monuments, through a series of texts and reports. Through those reports it is possible to identify the various ideological dimensions of a Nation which found the construction of a strong sense of national identity in the various slogans, in the Heroes, in the Party celebrations, in the celebrations of initiatives or of the Workers.File | Dimensione | Formato | |
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