Già il fenomeno della realizzazione in Italia di Monumenti a destinazione celebrativa pubblica in ricordo di "Glorie patrie" - la cosiddetta 'prima' «Monumentomania» - aveva preso piede in maniera massiccia a partire dalla fine degli anni Settanta dell’Ottocento, chiamando in causa, tra gli altri, anche voci autorevoli come quella di Camillo Boito e di Gabriele D’Annunzio. Dopo la Prima Guerra Mondiale quella stessa volontà celebrativa - in una sorta di 'seconda' «Monumentomania» - riprendeva vigore, questa volta coinvolgendo una Opinione pubblica molto più estesa e 'sensibile' ai temi della Vittoria, del "Culto degli Eroi" e dei Caduti. Corrado Ricci e Ugo Ojetti - Intellettuali molto in vista nell'Italia umbertina per le questioni connesse ai valori del Patrimonio monumentale - mettevano però nuovamente in guardia rispetto alla qualità delle singole realizzazioni, ma anche in rapporto alla collocazione di esse negli ambienti delle città storiche, instaurando un rapporto spesso difficile tra Antico e Nuovo. Already the phenomenon of the realization in Italy of Monuments for public celebratory use in memory of "Heroes/Glories of the Nation" - the so-called 'first' «Monumentomania» - had taken hold massively since the late Seventies of the Nineteenth century, calling into question, among others, authoritative voices such as that of Camillo Boito and Gabriele D'Annunzio. After the First World War that same celebratory will - in a sort of 'second' «Monumentomania» - was reviving, this time involving a much wider and more sensitive Public Opinion on the themes of Victory, the "Cult of Heroes" and War Victims. Corrado Ricci and Ugo Ojetti - Intellectuals very prominent in Umbertine Italy for issues related to the values of the monumental Heritage - warned, however, again about the quality of the single creations, but also in relation to location of them inside the historic cities, establishing an often difficult relationship between Ancient and New Architecture.
Dalla 'Prima' alla 'Seconda' «Monumentomanìa» (e oltre): Corrado Ricci e Ugo Ojetti per il dibattuto concetto di "Monumento celebrativo" dopo la Grande Guerra / CANALI FERRUCCIO. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI. - ISSN 2039-8581. - STAMPA. - 29:(2020), pp. 27-52.
Dalla 'Prima' alla 'Seconda' «Monumentomanìa» (e oltre): Corrado Ricci e Ugo Ojetti per il dibattuto concetto di "Monumento celebrativo" dopo la Grande Guerra
CANALI FERRUCCIO
2020
Abstract
Già il fenomeno della realizzazione in Italia di Monumenti a destinazione celebrativa pubblica in ricordo di "Glorie patrie" - la cosiddetta 'prima' «Monumentomania» - aveva preso piede in maniera massiccia a partire dalla fine degli anni Settanta dell’Ottocento, chiamando in causa, tra gli altri, anche voci autorevoli come quella di Camillo Boito e di Gabriele D’Annunzio. Dopo la Prima Guerra Mondiale quella stessa volontà celebrativa - in una sorta di 'seconda' «Monumentomania» - riprendeva vigore, questa volta coinvolgendo una Opinione pubblica molto più estesa e 'sensibile' ai temi della Vittoria, del "Culto degli Eroi" e dei Caduti. Corrado Ricci e Ugo Ojetti - Intellettuali molto in vista nell'Italia umbertina per le questioni connesse ai valori del Patrimonio monumentale - mettevano però nuovamente in guardia rispetto alla qualità delle singole realizzazioni, ma anche in rapporto alla collocazione di esse negli ambienti delle città storiche, instaurando un rapporto spesso difficile tra Antico e Nuovo. Already the phenomenon of the realization in Italy of Monuments for public celebratory use in memory of "Heroes/Glories of the Nation" - the so-called 'first' «Monumentomania» - had taken hold massively since the late Seventies of the Nineteenth century, calling into question, among others, authoritative voices such as that of Camillo Boito and Gabriele D'Annunzio. After the First World War that same celebratory will - in a sort of 'second' «Monumentomania» - was reviving, this time involving a much wider and more sensitive Public Opinion on the themes of Victory, the "Cult of Heroes" and War Victims. Corrado Ricci and Ugo Ojetti - Intellectuals very prominent in Umbertine Italy for issues related to the values of the monumental Heritage - warned, however, again about the quality of the single creations, but also in relation to location of them inside the historic cities, establishing an often difficult relationship between Ancient and New Architecture.File | Dimensione | Formato | |
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