Articolo (ITA) in atti di convegno internazionale che tratta della posizione occupata dai complessi conventuali, da secoli concepiti come organismi chiusi e autosufficienti, nel tessuto urbano, influenzandone le trasformazioni per lunghi periodi. All’interno del recinto della clausura la comunità religiosa reinterpreta e declina le quotidiane attività collettive, assorbe e filtra le grandi e piccole rivoluzioni storiche, culturali, tecnologiche e artistiche adattandole allo stile di vita contemplativo della regola monastica. Il monastero di Santa Chiara in Pescia (PT), eretto nel 1492 su un terreno donato alla comunità religiosa a ridosso della cinta difensiva costituisce una testimonianza emblematica di costruzione ex-novo su un lotto in gran parte libero la cui progettazione, sebbene condizionata dalle preesistenze, potrebbe essere stata influenzata da modelli di riferimento noti alle maestranze dell’epoca. Ma se dal punto di vista formale e compositivo è difficile rintracciare un parallelo convincente con le grandi opere francescane fiorentine (prima tra tutte Santa Croce), è altresì possibile operare un confronto con le architetture conventuali e monastiche già presenti sul territorio comunale o realizzate nel medesimo arco temporale.
L’impianto dei complessi conventuali mendicanti nel tessuto urbano consolidato / Lavoratti Gaia. - ELETTRONICO. - (2023), pp. 429-441. (Intervento presentato al convegno Rappresentazione, Architettura e Storia. La diffusione degli ordini religiosi nei paesi del Mediterraneo tra Medioevo ed Età Moderna tenutosi a Roma nel 10-11 Maggio 2021) [10.13133/9788893772679].
L’impianto dei complessi conventuali mendicanti nel tessuto urbano consolidato
Lavoratti Gaia
2023
Abstract
Articolo (ITA) in atti di convegno internazionale che tratta della posizione occupata dai complessi conventuali, da secoli concepiti come organismi chiusi e autosufficienti, nel tessuto urbano, influenzandone le trasformazioni per lunghi periodi. All’interno del recinto della clausura la comunità religiosa reinterpreta e declina le quotidiane attività collettive, assorbe e filtra le grandi e piccole rivoluzioni storiche, culturali, tecnologiche e artistiche adattandole allo stile di vita contemplativo della regola monastica. Il monastero di Santa Chiara in Pescia (PT), eretto nel 1492 su un terreno donato alla comunità religiosa a ridosso della cinta difensiva costituisce una testimonianza emblematica di costruzione ex-novo su un lotto in gran parte libero la cui progettazione, sebbene condizionata dalle preesistenze, potrebbe essere stata influenzata da modelli di riferimento noti alle maestranze dell’epoca. Ma se dal punto di vista formale e compositivo è difficile rintracciare un parallelo convincente con le grandi opere francescane fiorentine (prima tra tutte Santa Croce), è altresì possibile operare un confronto con le architetture conventuali e monastiche già presenti sul territorio comunale o realizzate nel medesimo arco temporale.File | Dimensione | Formato | |
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