Lo scalone dell'Università di Pavia fu realizzato nell'ambito di un piano generale di espansione e ristrutturazione del Palazzo (1819-23); l'architetto Giuseppe Marchesi – professore all'Università e autore del piano – progettò tanto l'architettura, quanto l'apparato decorativo, della cui realizzazione incaricò il maestro stuccatore ticinese Diego Marieloni. Circa venti anni fa, a seguito delle infiltrazioni d'acqua dalle coperture, alcuni stucchi della volta furono gravemente danneggiati e per proteggere gli utenti dalla caduta di materiali fu posta una rete di protezione, sulla quale negli anni si sono raccolti numerosi frammenti di stucco. Sebbene le infiltrazioni d'acqua siano state eliminate da circa cinque anni, il degrado non si è arrestato. La necessità di sostituire la rete di protezione ha motivato l'installazione di un ponteggio (ottobre 2016-marzo 2017), che ha consentito l'avvio di una campagna di studi in situ e in laboratorio volti a fornire le basi conoscitive per un futuro intervento di restauro. L'attenta osservazione dei rosoni intatti e di quelli danneggiati ha permesso di comprendere le tecniche di fabbricazione inedite; analisi mineralogiche e chimiche (diffrattometria a raggi X su polveri, microscopia ottica, FTIR) sono state condotte su frammenti caduti e su piccoli campioni prelevati dai rosoni in opera, consentendo di comprendere la peculiare composizione dello stucco e di ipotizzarne i meccanismi di degrado.
L’apparato decorativo in gesso dello Scalone d’onore dell’Università di Pavia. Ricerca e diagnostica per il restauro / Cinieri V,; Setti M,; Zamperini E,. - STAMPA. - (2018), pp. 761-768. (Intervento presentato al convegno Lo Stato dell'Arte 16. XVI Congresso Nazionale IGIIC tenutosi a Trento nel 25-27 settembre 2018).
L’apparato decorativo in gesso dello Scalone d’onore dell’Università di Pavia. Ricerca e diagnostica per il restauro
Zamperini E
2018
Abstract
Lo scalone dell'Università di Pavia fu realizzato nell'ambito di un piano generale di espansione e ristrutturazione del Palazzo (1819-23); l'architetto Giuseppe Marchesi – professore all'Università e autore del piano – progettò tanto l'architettura, quanto l'apparato decorativo, della cui realizzazione incaricò il maestro stuccatore ticinese Diego Marieloni. Circa venti anni fa, a seguito delle infiltrazioni d'acqua dalle coperture, alcuni stucchi della volta furono gravemente danneggiati e per proteggere gli utenti dalla caduta di materiali fu posta una rete di protezione, sulla quale negli anni si sono raccolti numerosi frammenti di stucco. Sebbene le infiltrazioni d'acqua siano state eliminate da circa cinque anni, il degrado non si è arrestato. La necessità di sostituire la rete di protezione ha motivato l'installazione di un ponteggio (ottobre 2016-marzo 2017), che ha consentito l'avvio di una campagna di studi in situ e in laboratorio volti a fornire le basi conoscitive per un futuro intervento di restauro. L'attenta osservazione dei rosoni intatti e di quelli danneggiati ha permesso di comprendere le tecniche di fabbricazione inedite; analisi mineralogiche e chimiche (diffrattometria a raggi X su polveri, microscopia ottica, FTIR) sono state condotte su frammenti caduti e su piccoli campioni prelevati dai rosoni in opera, consentendo di comprendere la peculiare composizione dello stucco e di ipotizzarne i meccanismi di degrado.File | Dimensione | Formato | |
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