Il legname è stato impiegato dall’uomo come materiale da costruzione fin dalla preistoria, con una lenta ma progressiva evoluzione degli strumenti e delle tecniche per la lavorazione. Al medioevo appartengono i primi documenti certi relativi all’impiego di macchine azionate da forza idraulica (si veda ad esempio il taccuino di Villard de Honnecourt). In Italia già a partire dal XIV secolo queste macchine ebbero buona diffusione in ambito veneto, tanto da assumere il nome di seghe veneziane. Altrove il taglio e la segagione continuarono ad essere quasi esclusivamente manuali almeno fino all’inizio dell’Ottocento, quando l’evoluzione tecnologica connessa alla rivoluzione industriale portò alla sostituzione dell’energia umana ed alla nascita delle prime macchine moderne per la segagione dei legnami: oltre a tradizionali seghe alternative (a telaio o a lama libera) anche seghe a nastro e seghe circolari. Lo sviluppo dell’ingegneria meccanica favorì inoltre gli studi sull’ottimizzazione delle dentature e del moto delle seghe. Per tutto l’Ottocento e almeno fino alla prima metà del Novecento, la marcata varietà delle condizioni economiche e sociali garantirono in Italia la convivenza della tradizionale lavorazione manuale con quella meccanica. I segni di queste lavorazioni sono ancora oggi visibili sui legnami che costituiscono le strutture di tetti e solai (in particolare con l'ausilio di fotografie realizzate con luce radente), costituendo una importante testimonianza di una cultura materiale ormai quasi interamente perduta. La memoria descrive i tipi di strumenti manuali e di macchine per il taglio e la segagione dei legnami nelle rispettive fasi di evoluzione e mostra le relative tracce di lavorazione.
Evoluzione delle tecniche di taglio e segagione dei legnami da opera tra inizio Ottocento e metà Novecento / Zamperini E. - STAMPA. - 2:(2012), pp. 729-740. (Intervento presentato al convegno 4° CONVEGNO NAZIONALE DI STORIA DELL’INGEGNERIA tenutosi a Napoli nel 16-17-18 Aprile 2012).
Evoluzione delle tecniche di taglio e segagione dei legnami da opera tra inizio Ottocento e metà Novecento
Zamperini E
2012
Abstract
Il legname è stato impiegato dall’uomo come materiale da costruzione fin dalla preistoria, con una lenta ma progressiva evoluzione degli strumenti e delle tecniche per la lavorazione. Al medioevo appartengono i primi documenti certi relativi all’impiego di macchine azionate da forza idraulica (si veda ad esempio il taccuino di Villard de Honnecourt). In Italia già a partire dal XIV secolo queste macchine ebbero buona diffusione in ambito veneto, tanto da assumere il nome di seghe veneziane. Altrove il taglio e la segagione continuarono ad essere quasi esclusivamente manuali almeno fino all’inizio dell’Ottocento, quando l’evoluzione tecnologica connessa alla rivoluzione industriale portò alla sostituzione dell’energia umana ed alla nascita delle prime macchine moderne per la segagione dei legnami: oltre a tradizionali seghe alternative (a telaio o a lama libera) anche seghe a nastro e seghe circolari. Lo sviluppo dell’ingegneria meccanica favorì inoltre gli studi sull’ottimizzazione delle dentature e del moto delle seghe. Per tutto l’Ottocento e almeno fino alla prima metà del Novecento, la marcata varietà delle condizioni economiche e sociali garantirono in Italia la convivenza della tradizionale lavorazione manuale con quella meccanica. I segni di queste lavorazioni sono ancora oggi visibili sui legnami che costituiscono le strutture di tetti e solai (in particolare con l'ausilio di fotografie realizzate con luce radente), costituendo una importante testimonianza di una cultura materiale ormai quasi interamente perduta. La memoria descrive i tipi di strumenti manuali e di macchine per il taglio e la segagione dei legnami nelle rispettive fasi di evoluzione e mostra le relative tracce di lavorazione.File | Dimensione | Formato | |
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