Una società nella quale crescono le disuguaglianze, come quella ben rappresentata dalla città contemporanea con i suoi aspetti di contraddizione interna, non è un fenomeno legato esclusivamente ai paesi in contrazione demografica ma piuttosto di portata globale. In tutto il continente africano, per esempio, si assiste al proliferare di iniziative di trasformazione urbana o di nuova urbanizzazione che accentuano le disparità già esistenti. In realtà queste operazioni trovano buona parte della loro ragion d’essere nell’investimento finanziario di grandi flussi di capitali globali: rispondendo solo in minima parte agli obiettivi ufficiali prefissati, producono una polarizzazione ancora più marcata all’interno delle città. Il paper propone una lettura critica di due programmi governativi marocchini, finalizzati a risolvere il problema degli insediamenti informali e a ricollocare i loro abitanti. Il primo è il programma “Villes sans bidonvilles” (PVSB), varato nel 2004 e volto a migliorare le condizioni abitative di oltre 1.500.000 abitanti; il secondo è il programma “Villes nouvelles” (VN), lanciato nello stesso anno con la finalità di costruire 15 nuove città entro il 2020 e concepito in un’ottica di sinergia con PVSB. Attraverso l’analisi degli esiti prodotti da questi programmi, le autrici avanzano alcune considerazioni sulla gestione dei processi di trasformazione urbana connessi alla soluzione di emergenze abitative e sociali.
La trasformazione urbana come produttrice di disuguaglianze sociali: le politiche di contrasto all'abitare informale in Marocco / Maria Rita Gisotti; Elena Tarsi. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 35-40. (Intervento presentato al convegno XXIII Conferenza Nazionale SIU, Downscaling, Rightsizing. Contrazione demografica e riorganizzazione spaziale. tenutosi a Torino nel 17-18 giugno 2021).
La trasformazione urbana come produttrice di disuguaglianze sociali: le politiche di contrasto all'abitare informale in Marocco
Maria Rita Gisotti
;Elena Tarsi
2021
Abstract
Una società nella quale crescono le disuguaglianze, come quella ben rappresentata dalla città contemporanea con i suoi aspetti di contraddizione interna, non è un fenomeno legato esclusivamente ai paesi in contrazione demografica ma piuttosto di portata globale. In tutto il continente africano, per esempio, si assiste al proliferare di iniziative di trasformazione urbana o di nuova urbanizzazione che accentuano le disparità già esistenti. In realtà queste operazioni trovano buona parte della loro ragion d’essere nell’investimento finanziario di grandi flussi di capitali globali: rispondendo solo in minima parte agli obiettivi ufficiali prefissati, producono una polarizzazione ancora più marcata all’interno delle città. Il paper propone una lettura critica di due programmi governativi marocchini, finalizzati a risolvere il problema degli insediamenti informali e a ricollocare i loro abitanti. Il primo è il programma “Villes sans bidonvilles” (PVSB), varato nel 2004 e volto a migliorare le condizioni abitative di oltre 1.500.000 abitanti; il secondo è il programma “Villes nouvelles” (VN), lanciato nello stesso anno con la finalità di costruire 15 nuove città entro il 2020 e concepito in un’ottica di sinergia con PVSB. Attraverso l’analisi degli esiti prodotti da questi programmi, le autrici avanzano alcune considerazioni sulla gestione dei processi di trasformazione urbana connessi alla soluzione di emergenze abitative e sociali.File | Dimensione | Formato | |
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