Xylella fastidiosa Wells et al., batterio Gram-negativo originario del continente americano, viene trasmessa esclusivamente tramite l’attività trofica di insetti vettori xilemomizi appartenenti agli emitteri auchenorrinchi. A seguito della prima segnalazione in Europa, avvenuta nel 2013 in Puglia, la specie è stata inserita nella lista A2 dell’EPPO, quale patogeno da quarantena, ed è oggetto di specifiche misure di controllo. Tra le azioni di emergenza messe in atto in Italia per limitarne la diffusione, primaria importanza rivestono le indagini annuali, coordinate dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR), volte a controllare le aree indenni per rilevare precocemente l’eventuale presenza del batterio e consentirne l’eradicazione o l’immediata circoscrizione. Il Servizio Fitosanitario della Toscana ha predisposto a partire dal 2014 una capillare attività di monitoraggio su tutto il territorio regionale che ha comportato il prelievo e l’analisi di campioni di piante riconosciute ospiti del patogeno e di insetti appartenenti a specie note come vettori, accertati o potenziali, del batterio. In seguito, tra gli auchenorrinchi maggiore attenzione è stata riservata agli afroforidi Philaenus spumarius L. e Neophilaenus campestris (Fallen) che in Puglia sono risultati essere responsabili della trasmissione di X. fastidiosa subsp. pauca (ST53), con diverso ruolo nella diffusione della sindrome del disseccamento rapido dell’olivo. Durante le indagini svolte nel 2018 è stata rilevata, nell’area del Monte Argentario, la presenza di piante di Spartium junceum L. positive a X. fastidiosa multiplex, sottospecie del batterio, estremamente polifaga, già segnalata in Francia, Spagna e Portogallo. A seguito del ritrovamento, il territorio comunale di Monte Argentario è stato incluso, come previsto dalla normativa vigente (Decisione UE 789 del 18 maggio 2015), in un’area delimitata immediatamente divenuta oggetto di più intense attività di monitoraggio e ricerca allo scopo di caratterizzare la diffusione del patogeno. Nella suddetta area, a fine 2018, all’interno di un campione di 40 auchenorrinchi, comprendenti due adulti di P. spumarius e 13 di N. campestris, due individui di quest’ultima specie sono risultati positivi a X. fastidiosa subsp. multiplex (ST87). Data la non specificità del rapporto batterio-vettore-pianta, a partire dal 2019, in questo stesso biotopo sono state effettuate indagini faunistiche per caratterizzare l’auchenorrincofauna e per accertare la presenza dei potenziali vettori del patogeno. Gli afroforidi P. spumarius e N. campestris sono risultati diffusi su tutto il territorio comunale, rispettivamente con 258 e 117 individui, raccolti tra maggio e novembre, su un totale di 662 auchenorrinchi catturati. Le analisi biomolecolari hanno permesso di rilevare il DNA di X. fastidiosa multiplex (ST87) in sette pool di P. spumarius (in totale 33 individui) e in un esemplare singolo e due pool (14 individui complessivi) di N. campestris. L’afroforide Philaenus italosignus Drosopoulos & Remane, anch’esso competente nella trasmissione di X. fastidiosa subsp. pauca (ST53), pur con un ruolo epidemiologico sicuramente secondario, non è stato finora da noi ritrovato nell’area, sebbene recentemente segnalato in Toscana nella stessa provincia di Grosseto. Il ritrovamento di esemplari positivi di P. spumarius e N. campestris fa ipotizzare che tali specie possano essere coinvolte anche nella trasmissione e diffusione di X. fastidiosa subsp. multiplex.

Primi ritrovamenti di insetti xilemomizi positivi a Xylella fastidiosa subsp. multiplex nell'area del Monte Argentario / Nencioni Anita, Benvenuti Claudia, Cutino Ilaria, Gargani Elisabetta, Guidi Roberto, Iovinella Immacolata, Ricciolini Massimo, Rizzo Domenico, Scarpelli Ilaria, Strangi Agostino, Sacchetti Patrizia. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 165-165. (Intervento presentato al convegno XXVI Congresso Nazionale Italiano di Entomologia tenutosi a Torino (virtuale) nel 7-11 giugno 2021).

Primi ritrovamenti di insetti xilemomizi positivi a Xylella fastidiosa subsp. multiplex nell'area del Monte Argentario

Nencioni Anita;Guidi Roberto;Sacchetti Patrizia
2021

Abstract

Xylella fastidiosa Wells et al., batterio Gram-negativo originario del continente americano, viene trasmessa esclusivamente tramite l’attività trofica di insetti vettori xilemomizi appartenenti agli emitteri auchenorrinchi. A seguito della prima segnalazione in Europa, avvenuta nel 2013 in Puglia, la specie è stata inserita nella lista A2 dell’EPPO, quale patogeno da quarantena, ed è oggetto di specifiche misure di controllo. Tra le azioni di emergenza messe in atto in Italia per limitarne la diffusione, primaria importanza rivestono le indagini annuali, coordinate dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR), volte a controllare le aree indenni per rilevare precocemente l’eventuale presenza del batterio e consentirne l’eradicazione o l’immediata circoscrizione. Il Servizio Fitosanitario della Toscana ha predisposto a partire dal 2014 una capillare attività di monitoraggio su tutto il territorio regionale che ha comportato il prelievo e l’analisi di campioni di piante riconosciute ospiti del patogeno e di insetti appartenenti a specie note come vettori, accertati o potenziali, del batterio. In seguito, tra gli auchenorrinchi maggiore attenzione è stata riservata agli afroforidi Philaenus spumarius L. e Neophilaenus campestris (Fallen) che in Puglia sono risultati essere responsabili della trasmissione di X. fastidiosa subsp. pauca (ST53), con diverso ruolo nella diffusione della sindrome del disseccamento rapido dell’olivo. Durante le indagini svolte nel 2018 è stata rilevata, nell’area del Monte Argentario, la presenza di piante di Spartium junceum L. positive a X. fastidiosa multiplex, sottospecie del batterio, estremamente polifaga, già segnalata in Francia, Spagna e Portogallo. A seguito del ritrovamento, il territorio comunale di Monte Argentario è stato incluso, come previsto dalla normativa vigente (Decisione UE 789 del 18 maggio 2015), in un’area delimitata immediatamente divenuta oggetto di più intense attività di monitoraggio e ricerca allo scopo di caratterizzare la diffusione del patogeno. Nella suddetta area, a fine 2018, all’interno di un campione di 40 auchenorrinchi, comprendenti due adulti di P. spumarius e 13 di N. campestris, due individui di quest’ultima specie sono risultati positivi a X. fastidiosa subsp. multiplex (ST87). Data la non specificità del rapporto batterio-vettore-pianta, a partire dal 2019, in questo stesso biotopo sono state effettuate indagini faunistiche per caratterizzare l’auchenorrincofauna e per accertare la presenza dei potenziali vettori del patogeno. Gli afroforidi P. spumarius e N. campestris sono risultati diffusi su tutto il territorio comunale, rispettivamente con 258 e 117 individui, raccolti tra maggio e novembre, su un totale di 662 auchenorrinchi catturati. Le analisi biomolecolari hanno permesso di rilevare il DNA di X. fastidiosa multiplex (ST87) in sette pool di P. spumarius (in totale 33 individui) e in un esemplare singolo e due pool (14 individui complessivi) di N. campestris. L’afroforide Philaenus italosignus Drosopoulos & Remane, anch’esso competente nella trasmissione di X. fastidiosa subsp. pauca (ST53), pur con un ruolo epidemiologico sicuramente secondario, non è stato finora da noi ritrovato nell’area, sebbene recentemente segnalato in Toscana nella stessa provincia di Grosseto. Il ritrovamento di esemplari positivi di P. spumarius e N. campestris fa ipotizzare che tali specie possano essere coinvolte anche nella trasmissione e diffusione di X. fastidiosa subsp. multiplex.
2021
CNIE 2021 Torino. Libro degli abstract
XXVI Congresso Nazionale Italiano di Entomologia
Torino (virtuale)
Nencioni Anita, Benvenuti Claudia, Cutino Ilaria, Gargani Elisabetta, Guidi Roberto, Iovinella Immacolata, Ricciolini Massimo, Rizzo Domenico, Scarpelli Ilaria, Strangi Agostino, Sacchetti Patrizia
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