I demoni e il diavolo sono figure ricorrenti nell’ultimo Weber. Metafore utilizzate insistentemente per mettere a fuoco due questioni distinte e anche due diverse accezioni del male. La dedizione esclusiva del singolo ad un demone (Dämon) - alla potenza impersonale che incarna – è la condizione indispensabile per il conferimento di un senso alla vita nella sua interezza in un mondo segnato da un insuperabile pluralismo dei valori e degli ordinamenti di valore (politeismo). Come lo Stato, il demone è sempre uno fra molti. Il male è in questa prospettiva l’esito della diversità, coincide con i demoni degli altri, con altri tipi di bene che non sono quello che il singolo ha deciso di servire con tutte le proprie risorse di tempo e di capacità. Il diavolo (Teufel), invece, è l’altro interno, l’opposto di uno specifico bene nell’ambito di uno stesso ordinamento di valore. Ed è in particolare intorno al diavolo come potenza del male etico che si sviluppano le riflessioni weberiane in Politica come professione. La politica si configura, infatti, come un ordinamento di vita in cui la possibilità del senso riposa interamente sulla connessione con potenze etiche e in cui tuttavia il rapporto con le potenze diaboliche del male etico diviene inesorabile non appena ci si incammini sul sentiero dell’etica della responsabilità. È il tema dell’irrazionalità etica del mondo: chi fa politica seguendo l’etica della responsabilità accetta di avere a che fare con il diavolo, con un mondo nel quale il male può produrre il bene e dal bene può scaturire il male. Il male non è semplicemente il ricorso alla violenza, ma l’uso della violenza come mezzo per il bene, l’esecuzione di un atto eticamente illegittimo dal punto di vista etico-intenzionale che in una prospettiva etico-responsabile diviene doveroso in virtù dei suoi effetti, delle conseguenze che produce. Senza cessare però di essere in sé eticamente malvagio.

I demoni e il diavolo. I dilemmi etici della politica in Max Weber / Dimitri D'Andrea. - In: COSMOPOLIS. - ISSN 1828-9231. - ELETTRONICO. - 17:(2020), pp. 0-0.

I demoni e il diavolo. I dilemmi etici della politica in Max Weber

Dimitri D'Andrea
2020

Abstract

I demoni e il diavolo sono figure ricorrenti nell’ultimo Weber. Metafore utilizzate insistentemente per mettere a fuoco due questioni distinte e anche due diverse accezioni del male. La dedizione esclusiva del singolo ad un demone (Dämon) - alla potenza impersonale che incarna – è la condizione indispensabile per il conferimento di un senso alla vita nella sua interezza in un mondo segnato da un insuperabile pluralismo dei valori e degli ordinamenti di valore (politeismo). Come lo Stato, il demone è sempre uno fra molti. Il male è in questa prospettiva l’esito della diversità, coincide con i demoni degli altri, con altri tipi di bene che non sono quello che il singolo ha deciso di servire con tutte le proprie risorse di tempo e di capacità. Il diavolo (Teufel), invece, è l’altro interno, l’opposto di uno specifico bene nell’ambito di uno stesso ordinamento di valore. Ed è in particolare intorno al diavolo come potenza del male etico che si sviluppano le riflessioni weberiane in Politica come professione. La politica si configura, infatti, come un ordinamento di vita in cui la possibilità del senso riposa interamente sulla connessione con potenze etiche e in cui tuttavia il rapporto con le potenze diaboliche del male etico diviene inesorabile non appena ci si incammini sul sentiero dell’etica della responsabilità. È il tema dell’irrazionalità etica del mondo: chi fa politica seguendo l’etica della responsabilità accetta di avere a che fare con il diavolo, con un mondo nel quale il male può produrre il bene e dal bene può scaturire il male. Il male non è semplicemente il ricorso alla violenza, ma l’uso della violenza come mezzo per il bene, l’esecuzione di un atto eticamente illegittimo dal punto di vista etico-intenzionale che in una prospettiva etico-responsabile diviene doveroso in virtù dei suoi effetti, delle conseguenze che produce. Senza cessare però di essere in sé eticamente malvagio.
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