The Hidden Seduction: Circe and the Sirens in the Aeneid

La scomparsa di Palinuro nelle acque delle Sirene alla fine del quinto libro dell'Eneide e l'apparizione indiretta di Circe all'inizio del settimo segnano le ultime tappe del viaggio dell'eroe troiano e ne incorniciano la missione nell'oltretomba,. In entrambi i casi, Virgilio si discosta e prende le distanze da Omero, escludendo le Sirene e Circe dalla narrazione. L'obiettivo dell'articolo è considerare l'ambigua esclusione di Circe e delle Sirene dalla trama ufficiale dell'Eneide attraverso la prospettiva degli studi di genere. Pur screditando formalmente le figure di Circe e delle Sirene, l'autore invita il lettore a intravedere la loro presenza sotto la superficie del testo. Se queste figure, che rappresentano un modello problematico di femina sapiens, perdono corpo e voce, le loro immagini vengono trasmesse attraverso simboli, arrivando a incarnare due modi complementari di leggere l'epica virgiliana: quella intertestuale (le Sirene) e quella semiotica (Circe). Framing the mission of Aeneas in the underworld, Palinurus’disappereance in the waters of the Sirens at the end of Aeneid 5 and Circe’s indirect appearance at the beginning of Aeneid 7 mark the last stages of the Trojan hero’s journey. In both cases Vergil deviates and distances himself from Homer, excluding the Sirens and Circe from the narration. The aim of the article is to consider Circe’s and the Sirens’ ambiguous exclusion from the official plot of the Aeneid through a gender-informed perspective. While formally discrediting the figures of Circe and the Sirens, the author invites the reader to glimpse their presence beneath the surface of the text. If these characters, who stand for a problematic model of femina sapiens, lose body and voice, their figures are conveyed through symbols, and they end up embodying two complementary ways of reading Vergil’s epic: intertextuality (the Sirens) and semiotics (Circe).