Quinto Cicerone e la fiscalità asiana: note su Cic., ad Q. fr. I 1

L'articolo commenta una serie di passi di Cic.ad Q.fr. 1, 1, per fare luce sulla relazione tra le forme di tassazione nella provincia d'Asia nella prima metà del I secolo a.C., il suo esercizio nei tre anni del governo proconsolare di Quinto Cicerone (61-59 a.C.), l'ideologia fiscale adottata dai governanti romani e, quindi, la compatibilità tra il benessere dei contribuenti e il rispetto per i pubblicani, in quanto insostituibili esattori delle tasse e gruppo politico ed economico alleato alla famiglia di Marco Cicerone. Uno sguardo conclusivo è rivolto anche al significato e alle finalità dell'epistola al centro dell'esame, nel contesto dell'attualità politica in cui fu scritta e diffusa. The article comments on a series of passages in Cic.ad Q.fr. 1, 1, to shed light on the relationship between the forms of taxation in the province of Asia in the first half of the first century BC, its exercise in the three years of the proconsular government of Quintus Cicero (61-59 BC), the taxation ideology adopted by the Roman rulers and thus the compatibility between the welfare of taxpayers and respect for the publicans, as irreplaceable tax collectors and as a political and economic group allied to the family of Marcus Cicero. A concluding look is also taken at the meaning and aims of the epistle at the centre of the examination in the context of the political actuality in which it was written and circulated.