L’atto politico, in ragione della insindacabilità disposta dall’art. 7 del c.p.a., si ripercuote in modo evidente sulla vita costituzionale dello Stato: da un lato, con riferimento al principio di separazione dei poteri e, dall’altro, con riguardo all’essenza dello Stato di diritto che presuppone la necessaria soggezione dello Stato all’ordinamento giuridico ogni qualvolta entra in rapporto con i cittadini e, da qui, approda al principio di giustiziabilità. In questa prospettiva, il lavoro è volto a verificare la possibilità di enucleare una nozione di atto politico costituzionalmente conforme, assumendo come punto di partenza non la natura dell’atto astrattamente intesa, ma la sua effettiva sostanza verificata in relazione alla presenza di una base legale o costituzionale, in relazione alla esistenza di una disciplina giuridica e in relazione agli effetti che è capace di produrre sulle situazioni individuali. Si ritiene che nel nostro ordinamento non sia sostenibile l’autonoma esistenza della categoria degli atti politici come atti fuori dal diritto (cioè fuori dalla legalità): gli atti politico-costituzionali sono sindacabili davanti al giudice costituzionale, mentre gli atti politico-amministrativi devono ritenersi sindacabili conformemente ai principi generali e ai caratteri del diritto amministrativo. *** The “political act”, which is supposed non to be subject to judicial review according to art. 7 c.p.a., has an obvious impact on the constitutional life of the State: on one hand, with reference to the separation of powers and, on the other hand, with regard to the rule of law that presupposes the necessary subjection of the State to the legal system whenever it enters into a relationship with citizens and, then, it leads to the principle of justiciability. In this perspective, the work is aimed at verifying the possibility of enucleating a notion of political act that could be constitutionally compliant, moving not from the “abstract” nature of the act, but from its real substance verified in relation to the presence of a legal or constitutional ground, to the existence of a legal discipline and to the effects it could produce over individual situations. The autonomous existence of political acts as acts living outside the law (outside the rule of law) cannot be recognized in our system: political-constitutional acts can be reviewed before the constitutional court, whereas political-administrative acts must be considered reviewable in accordance with the general principles and characteristics of our administrative law.
Considerazioni sull’atto politico / chiara cudia. - In: DIRITTO AMMINISTRATIVO. - ISSN 2499-166X. - STAMPA. - (2021), pp. 621-646.
Considerazioni sull’atto politico
chiara cudia
2021
Abstract
L’atto politico, in ragione della insindacabilità disposta dall’art. 7 del c.p.a., si ripercuote in modo evidente sulla vita costituzionale dello Stato: da un lato, con riferimento al principio di separazione dei poteri e, dall’altro, con riguardo all’essenza dello Stato di diritto che presuppone la necessaria soggezione dello Stato all’ordinamento giuridico ogni qualvolta entra in rapporto con i cittadini e, da qui, approda al principio di giustiziabilità. In questa prospettiva, il lavoro è volto a verificare la possibilità di enucleare una nozione di atto politico costituzionalmente conforme, assumendo come punto di partenza non la natura dell’atto astrattamente intesa, ma la sua effettiva sostanza verificata in relazione alla presenza di una base legale o costituzionale, in relazione alla esistenza di una disciplina giuridica e in relazione agli effetti che è capace di produrre sulle situazioni individuali. Si ritiene che nel nostro ordinamento non sia sostenibile l’autonoma esistenza della categoria degli atti politici come atti fuori dal diritto (cioè fuori dalla legalità): gli atti politico-costituzionali sono sindacabili davanti al giudice costituzionale, mentre gli atti politico-amministrativi devono ritenersi sindacabili conformemente ai principi generali e ai caratteri del diritto amministrativo. *** The “political act”, which is supposed non to be subject to judicial review according to art. 7 c.p.a., has an obvious impact on the constitutional life of the State: on one hand, with reference to the separation of powers and, on the other hand, with regard to the rule of law that presupposes the necessary subjection of the State to the legal system whenever it enters into a relationship with citizens and, then, it leads to the principle of justiciability. In this perspective, the work is aimed at verifying the possibility of enucleating a notion of political act that could be constitutionally compliant, moving not from the “abstract” nature of the act, but from its real substance verified in relation to the presence of a legal or constitutional ground, to the existence of a legal discipline and to the effects it could produce over individual situations. The autonomous existence of political acts as acts living outside the law (outside the rule of law) cannot be recognized in our system: political-constitutional acts can be reviewed before the constitutional court, whereas political-administrative acts must be considered reviewable in accordance with the general principles and characteristics of our administrative law.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.