Da una villa subito fuori Porta Vesuviana a Pompei proviene un noto emblema in tessellato policromo databile intorno al 100 a.C., che rappresenta un consesso di sette intellettuali. Esso appare essere stato distaccato dal contesto originario, forse in previsione di una sua ricollocazione successiva al terremoto del 62. Utilizzando per la prima volta il metodo del confronto con la ritrattistica a tutto tondo, questo lavoro propone che si tratti della rappresentazione di noti astronomi dell'antichità greca: Anassimene, Archita, Aristotele, Anassimandro, Pitagora, Talete e Zalmosside. Si propone che tutti i personaggi qui riuniti si siano confrontati con le dottrine pitagoriche e che il dipinto originale da cui è tratto il mosaico sia stato concepito nell'ambiente della Biblioteca alessandrina, nella seconda metà del II a.C. Nel contributo si ipotizza - su base stilistica e contestuale - che il mosaico sia opera della bottega della Casa del Fauno, i cui contatti con l'ambiente alessandrino sono ben documentati.
Il mosaico dei filosofi: astronomia greca tra Alessandria e Pompei / Romeo Ilaria. - In: STUDI CLASSICI E ORIENTALI. - ISSN 0081-6124. - STAMPA. - 67:(2021), pp. 219-237.
Il mosaico dei filosofi: astronomia greca tra Alessandria e Pompei
Romeo Ilaria
2021
Abstract
Da una villa subito fuori Porta Vesuviana a Pompei proviene un noto emblema in tessellato policromo databile intorno al 100 a.C., che rappresenta un consesso di sette intellettuali. Esso appare essere stato distaccato dal contesto originario, forse in previsione di una sua ricollocazione successiva al terremoto del 62. Utilizzando per la prima volta il metodo del confronto con la ritrattistica a tutto tondo, questo lavoro propone che si tratti della rappresentazione di noti astronomi dell'antichità greca: Anassimene, Archita, Aristotele, Anassimandro, Pitagora, Talete e Zalmosside. Si propone che tutti i personaggi qui riuniti si siano confrontati con le dottrine pitagoriche e che il dipinto originale da cui è tratto il mosaico sia stato concepito nell'ambiente della Biblioteca alessandrina, nella seconda metà del II a.C. Nel contributo si ipotizza - su base stilistica e contestuale - che il mosaico sia opera della bottega della Casa del Fauno, i cui contatti con l'ambiente alessandrino sono ben documentati.File | Dimensione | Formato | |
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