Quali parole scegliereste per descrivere il tempo sospeso dell’isolamento che stiamo vivendo, e perché? Una riflessione linguistica sull’emergenza più social della storia dell’umanità, si trasforma in un inaspettato e potente album di istantanee dai giorni che non dimenticheremo mai. Le misure di isolamento imposte alla popolazione per fronteggiare la pandemia hanno stravolto le vite di tutti, nessuno escluso. Dal “ventre” della quarantena è difficile sia vederne la fine sia immaginare un futuro normale. Ma il futuro arriva sempre, travolgendo il passato. Cosa ci resterà di questo tempo sospeso, forzosamente privato? Magari un po’ alla volta perderemo di vista i piccoli particolari: le fotografie del pane appena sfornato, dei balconi, dei videoaperitivi in compagnia. Finiranno affogati dalla “narrazione ufficiale” e noi avremo perso la parte più ingenua, fallata, quotidiana di un evento epocale che per chiunque è e sarà, inevitabilmente, anche intimo e personale. Vera Gheno, sociolinguista dall’animo social, ha chiesto alle persone sulla sua pagina Facebook di raccontarsi nell’emergenza attraverso tre parole simbolo della loro quarantena, perché una parola non è mai “solo” una parola, ma un gancio teso verso un mondo di significati. Intrappolati in una situazione che molti non esitano a definire distopica, gli italiani hanno risposto in modo inaspettato e, invece di rilanciare i termini più dibattuti da notiziari e giornali, hanno raccontato una storia completamente diversa, intessuta delle piccole e grandi preoccupazioni di chi vive immerso nel quotidiano. Dalla A di attesa alla Z di zombie, passando per guanti, jogging e libri, questo libro raccoglie una potente galleria di immagini rilevanti del “tempo della pandemia”, così da renderlo raccontabile anche alle generazioni che verranno. Magari, imparandone anche qualcosa.

Parole contro la paura / Gheno, Vera. - ELETTRONICO. - (2020).

Parole contro la paura

Gheno, Vera
2020

Abstract

Quali parole scegliereste per descrivere il tempo sospeso dell’isolamento che stiamo vivendo, e perché? Una riflessione linguistica sull’emergenza più social della storia dell’umanità, si trasforma in un inaspettato e potente album di istantanee dai giorni che non dimenticheremo mai. Le misure di isolamento imposte alla popolazione per fronteggiare la pandemia hanno stravolto le vite di tutti, nessuno escluso. Dal “ventre” della quarantena è difficile sia vederne la fine sia immaginare un futuro normale. Ma il futuro arriva sempre, travolgendo il passato. Cosa ci resterà di questo tempo sospeso, forzosamente privato? Magari un po’ alla volta perderemo di vista i piccoli particolari: le fotografie del pane appena sfornato, dei balconi, dei videoaperitivi in compagnia. Finiranno affogati dalla “narrazione ufficiale” e noi avremo perso la parte più ingenua, fallata, quotidiana di un evento epocale che per chiunque è e sarà, inevitabilmente, anche intimo e personale. Vera Gheno, sociolinguista dall’animo social, ha chiesto alle persone sulla sua pagina Facebook di raccontarsi nell’emergenza attraverso tre parole simbolo della loro quarantena, perché una parola non è mai “solo” una parola, ma un gancio teso verso un mondo di significati. Intrappolati in una situazione che molti non esitano a definire distopica, gli italiani hanno risposto in modo inaspettato e, invece di rilanciare i termini più dibattuti da notiziari e giornali, hanno raccontato una storia completamente diversa, intessuta delle piccole e grandi preoccupazioni di chi vive immerso nel quotidiano. Dalla A di attesa alla Z di zombie, passando per guanti, jogging e libri, questo libro raccoglie una potente galleria di immagini rilevanti del “tempo della pandemia”, così da renderlo raccontabile anche alle generazioni che verranno. Magari, imparandone anche qualcosa.
2020
Longanesi & C. Srl
9788830456266
Gheno, Vera
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