All’incirca dal 2016, è andato diffondendosi in rete un impiego particolare di un verbo che precedentemente era già diffuso in contesti giovanili, seppure con un significato un po’ diverso: blastare. È uno dei tanti verbi “ibridi” formati da un sostantivo inglese con aggiunta della desinenza della prima coniugazione -are (l’unica produttiva: cfr. le schede precedentemente pubblicate su questo sito su googlare, twittare e whatsappare). Il significato con cui si trova usato oggi il verbo è piuttosto preciso: indica l’uso di attaccare, deridere o zittire, con violenza e pubblicamente, solitamente da una posizione di forza e nel contesto dei social network, chi ha detto o scritto una evidente sciocchezza.
Blastare? No, grazie / Gheno, Vera. - In: ITALIANO DIGITALE. - ISSN 2532-9006. - ELETTRONICO. - IX, 2019/2 (aprile-giugno):(2019), pp. 86-88. [10.35948/2532-9006/2020.3095]
Blastare? No, grazie
Gheno, Vera
2019
Abstract
All’incirca dal 2016, è andato diffondendosi in rete un impiego particolare di un verbo che precedentemente era già diffuso in contesti giovanili, seppure con un significato un po’ diverso: blastare. È uno dei tanti verbi “ibridi” formati da un sostantivo inglese con aggiunta della desinenza della prima coniugazione -are (l’unica produttiva: cfr. le schede precedentemente pubblicate su questo sito su googlare, twittare e whatsappare). Il significato con cui si trova usato oggi il verbo è piuttosto preciso: indica l’uso di attaccare, deridere o zittire, con violenza e pubblicamente, solitamente da una posizione di forza e nel contesto dei social network, chi ha detto o scritto una evidente sciocchezza.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.