L’infermiere, oggi, si trova a lavorare in una società multietnica ovvero un sistema sociale in cui convivono soggetti con identità etniche diverse. Il contesto culturale e socio-sanitario, che nel tempo è sempre mutato, prospetta continuamente nuovi bisogni di salute che influenzano profondamente il modo di organizzare le cure. La diversità deve essere un concetto compreso e riconosciuto da ogni infermiere al fine di riuscire a soddisfare i bisogni con efficacia, efficienza, adeguatezza e rispettosità. Nell’Art. 7 del Codice Deontologico 2019 l’infermiere assolve al ruolo nella “riduzione delle disuguaglianze”: il professionista non soltanto si prende cura di quelle persone, ma si impegna a trasmettere conoscenze ed educazione infermieristica. Già nell’Art. 3 dello stesso Codice si sottolinea che adesso l’infermiere dichiara non “chi” assistere e curare ma “di” assistere e curare. Considerando queste premesse possiamo definire il concetto di “salute disuguale” che segnala la presenza di evitabili e rilevanti disparità in termini di salute tra differenti gruppi all’interno della popolazione. Questo concetto si contrappone all’Universal Health Coverage (UHC) (Copertura Sanitaria Universale): scenario in cui tutte le persone devono ricevere i servizi sanitari di cui hanno bisogno (servizi di sanità pubblica, prevenzione, riabilitazione e cure palliative) assicurandosi al tempo stesso che l'uso di questi servizi non risulti eccessivamente dispendioso. Lo studio si sviluppa attraverso l’integrazione delle teorie del Nursing Transculturale e della Pratica Riflessiva, a partire da un’indagine su alcuni aspetti della salute disuguale, in particolare sulla sanità nei Paesi in via di sviluppo. Si amplia lo studio della figura infermieristica come colei che può promuovere, mediante un impatto profondo, una visione della salute basata sui diritti umani e sulla Global Health. Lo studio dà un riscontro scientifico-valoriale dell’esperienza effettuata da un infermiere in contesti di transculturalità, quali quelli di Paesi in via di sviluppo oppure in contesti locali, soprattutto ove sussistano tali condizioni in cui il rapportarsi tra infermiere e paziente genera l’incontro di due universi culturali distinti. La combinazione “discipline infermieristiche”/“esperienza vissuta in altri contesti o culture” rappresenta così l’implementazione di ciò che hanno elaborato Leininger e Schön, ovvero una riproduzione pratica della loro simbiosi.

Come affrontare la società multietnica con il nursing Transculturale e la Pratica Riflessiva / Lisa Vezzosi, Serena Tucci, Antonella Mannini. - ELETTRONICO. - (2022), pp. 1-1.

Come affrontare la società multietnica con il nursing Transculturale e la Pratica Riflessiva

Antonella Mannini
Supervision
2022

Abstract

L’infermiere, oggi, si trova a lavorare in una società multietnica ovvero un sistema sociale in cui convivono soggetti con identità etniche diverse. Il contesto culturale e socio-sanitario, che nel tempo è sempre mutato, prospetta continuamente nuovi bisogni di salute che influenzano profondamente il modo di organizzare le cure. La diversità deve essere un concetto compreso e riconosciuto da ogni infermiere al fine di riuscire a soddisfare i bisogni con efficacia, efficienza, adeguatezza e rispettosità. Nell’Art. 7 del Codice Deontologico 2019 l’infermiere assolve al ruolo nella “riduzione delle disuguaglianze”: il professionista non soltanto si prende cura di quelle persone, ma si impegna a trasmettere conoscenze ed educazione infermieristica. Già nell’Art. 3 dello stesso Codice si sottolinea che adesso l’infermiere dichiara non “chi” assistere e curare ma “di” assistere e curare. Considerando queste premesse possiamo definire il concetto di “salute disuguale” che segnala la presenza di evitabili e rilevanti disparità in termini di salute tra differenti gruppi all’interno della popolazione. Questo concetto si contrappone all’Universal Health Coverage (UHC) (Copertura Sanitaria Universale): scenario in cui tutte le persone devono ricevere i servizi sanitari di cui hanno bisogno (servizi di sanità pubblica, prevenzione, riabilitazione e cure palliative) assicurandosi al tempo stesso che l'uso di questi servizi non risulti eccessivamente dispendioso. Lo studio si sviluppa attraverso l’integrazione delle teorie del Nursing Transculturale e della Pratica Riflessiva, a partire da un’indagine su alcuni aspetti della salute disuguale, in particolare sulla sanità nei Paesi in via di sviluppo. Si amplia lo studio della figura infermieristica come colei che può promuovere, mediante un impatto profondo, una visione della salute basata sui diritti umani e sulla Global Health. Lo studio dà un riscontro scientifico-valoriale dell’esperienza effettuata da un infermiere in contesti di transculturalità, quali quelli di Paesi in via di sviluppo oppure in contesti locali, soprattutto ove sussistano tali condizioni in cui il rapportarsi tra infermiere e paziente genera l’incontro di due universi culturali distinti. La combinazione “discipline infermieristiche”/“esperienza vissuta in altri contesti o culture” rappresenta così l’implementazione di ciò che hanno elaborato Leininger e Schön, ovvero una riproduzione pratica della loro simbiosi.
2022
1
1
Goal 3: Good health and well-being for people
Lisa Vezzosi, Serena Tucci, Antonella Mannini
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