Si parla molto, negli ultimi anni, di linguaggio di genere o inclusivo. Per questa trattazione userò l’espressione linguaggio di genere; linguaggio inclusivo ha, per me, un’accezione più ampia, visto che si riferisce a tutte le diversità presenti nella società. Da questo punto di vista, peraltro, condivido la linea di Fabrizio Acanfora, che preferisce parlare di linguaggio di convivenza delle differenze, poiché inclusività riproduce una disparità tra chi include (i “normali”) e chi viene incluso (i “devianti”) (cfr. Fabrizio Acanfora, In altre parole. Dizionario minimo di diversità, EffeQu, Firenze, 2021, pp. 121-126).
Ministra sì, pediatro no. Perché? / Vera Gheno. - In: UN PEDIATRA PER AMICO. - ISSN 2038-5986. - STAMPA. - 4:(2021), pp. 62-63.
Ministra sì, pediatro no. Perché?
Vera Gheno
2021
Abstract
Si parla molto, negli ultimi anni, di linguaggio di genere o inclusivo. Per questa trattazione userò l’espressione linguaggio di genere; linguaggio inclusivo ha, per me, un’accezione più ampia, visto che si riferisce a tutte le diversità presenti nella società. Da questo punto di vista, peraltro, condivido la linea di Fabrizio Acanfora, che preferisce parlare di linguaggio di convivenza delle differenze, poiché inclusività riproduce una disparità tra chi include (i “normali”) e chi viene incluso (i “devianti”) (cfr. Fabrizio Acanfora, In altre parole. Dizionario minimo di diversità, EffeQu, Firenze, 2021, pp. 121-126).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.