La garanzia di una sufficiente disponibilità di cibo di qualità, nelle sue diverse declinazioni, nonché di materie prime d’origine vegetale, rappresenta sicuramente una delle maggiori sfide di questo secolo, per le conseguenze legate all’aumento della popolazione mondiale e ai cambiamenti globali in atto. Se la globalizzazione dei commerci e l’incremento degli spostamenti hanno fortemente favorito la diffusione di patogeni vegetali da quarantena, spesso trasmessi da materiale vegetale del tutto asintomatico, i cambiamenti climatici ne hanno accentuato l’insediamento e la diffusione, una volta entrati in Paesi dove prima erano assenti. Per molti di questi fitopatogeni da quarantena sono ancora pochissime le informazioni disponibili sulla loro epidemiologia e sui meccanismi adottati nel corso dell’interazione con piante ospiti e non ospiti. Generalmente ciò si accompagna alla mancanza di procedure efficaci per lo studio delle basi molecolari di tale dialogo. Viceversa, in tale quadro di cambiamenti globali, la prevenzione di eventuali epidemie da fitopatogeni da quarantena dovrebbe essere sentita quale investimento irrinunciabile. Considerata la disponibilità in tecnologie avanzate, oggi l’impegno è in “conoscenza”, coordinato tra diversi Paesi, focalizzato sull’obiettivo a diversi livelli, dalla ricerca di base fino alle sue applicazioni, che può permettere l’efficace contrasto ai patogeni, preceduto dall’acquisizione delle conoscenze necessarie per farvi fronte con successo.
Cambiamenti globali e fitopatogeni da quarantena: ricerca, innovazione, trasferimento, prevenzione / Tegli, Stefania; Gaudioso, Dario. - STAMPA. - (2021), pp. 302-310. (Intervento presentato al convegno I Georgofili in occasione del vertice dei ministri dell’agricoltura del G20 tenutosi a Firenze nel 17-18 settembre 2021).
Cambiamenti globali e fitopatogeni da quarantena: ricerca, innovazione, trasferimento, prevenzione
Tegli, Stefania;Gaudioso, Dario
2021
Abstract
La garanzia di una sufficiente disponibilità di cibo di qualità, nelle sue diverse declinazioni, nonché di materie prime d’origine vegetale, rappresenta sicuramente una delle maggiori sfide di questo secolo, per le conseguenze legate all’aumento della popolazione mondiale e ai cambiamenti globali in atto. Se la globalizzazione dei commerci e l’incremento degli spostamenti hanno fortemente favorito la diffusione di patogeni vegetali da quarantena, spesso trasmessi da materiale vegetale del tutto asintomatico, i cambiamenti climatici ne hanno accentuato l’insediamento e la diffusione, una volta entrati in Paesi dove prima erano assenti. Per molti di questi fitopatogeni da quarantena sono ancora pochissime le informazioni disponibili sulla loro epidemiologia e sui meccanismi adottati nel corso dell’interazione con piante ospiti e non ospiti. Generalmente ciò si accompagna alla mancanza di procedure efficaci per lo studio delle basi molecolari di tale dialogo. Viceversa, in tale quadro di cambiamenti globali, la prevenzione di eventuali epidemie da fitopatogeni da quarantena dovrebbe essere sentita quale investimento irrinunciabile. Considerata la disponibilità in tecnologie avanzate, oggi l’impegno è in “conoscenza”, coordinato tra diversi Paesi, focalizzato sull’obiettivo a diversi livelli, dalla ricerca di base fino alle sue applicazioni, che può permettere l’efficace contrasto ai patogeni, preceduto dall’acquisizione delle conoscenze necessarie per farvi fronte con successo.File | Dimensione | Formato | |
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