È illegittima l’applicazione indefettibile della sanzione detentiva per i delitti di diffamazione aggravata perché la previsione della privazione della libertà personale determina un effetto intimidatorio e depressivo della funzione di controllo democratico dei detentori di potere che è propria della professione giornalistica. È, invece, infondata la questione di costituzionalità della norma codicistica che prevede la pena della reclusione come alternativa rispetto alla sanzione pecuniaria perché la norma è suscettibile di interpretazione conforme alla disciplina costituzionale e convenzionale della libertà di manifestazione del pensiero. In relazione a entrambe le statuizioni la motivazione ruota attorno alla necessità di tutelare il ruolo democratico della professione giornalistica e il pluralismo delle fonti informative, ma soprattutto nel contesto della rete, spesso la diffamazione è realizzata da soggetti che non esercitano la professione giornalistica e contro soggetti sprovvisti di qualsiasi potere. Di questi casi dovrebbe tenere conto il legislatore per una più efficace tutela della reputazione e un più ragionevole bilanciamento con la libertà di espressione. The mandatory application of the punishment of imprisonment for the crime of aggravated defamation is unlawful because the provision of the imprisonment determines an intimidating effect on thenfunction of democratic control which is proper to the journalistic profession. On the other hand, the question of the constitutionality of the rule which provides for the penalty of imprisonment as an alternative to the pecuniary sanction is unfounded because the rule is susceptible of a consistent interpretation. In relation to both of these provisions, the reasoning revolves around the need to protect the democratic role of the journalistic profession and the pluralism of information sources. Particularly in the context of the Internet, however, defamation is often carried out by persons who do not exercise the journalistic profession and against persons without any power. These cases should be considered by the legislator for a more effective protection of reputation and a more reasonable balance with freedom of expression.

Pena detentiva per la diffamazione e funzione democratica della libertà di espressione: quid iuris oltre il caso della professione giornalistica? / Andrea Cardone. - In: DIRITTO PENALE E PROCESSO. - ISSN 1591-5611. - STAMPA. - 2:(2022), pp. 192-201.

Pena detentiva per la diffamazione e funzione democratica della libertà di espressione: quid iuris oltre il caso della professione giornalistica?

Andrea Cardone
2022

Abstract

È illegittima l’applicazione indefettibile della sanzione detentiva per i delitti di diffamazione aggravata perché la previsione della privazione della libertà personale determina un effetto intimidatorio e depressivo della funzione di controllo democratico dei detentori di potere che è propria della professione giornalistica. È, invece, infondata la questione di costituzionalità della norma codicistica che prevede la pena della reclusione come alternativa rispetto alla sanzione pecuniaria perché la norma è suscettibile di interpretazione conforme alla disciplina costituzionale e convenzionale della libertà di manifestazione del pensiero. In relazione a entrambe le statuizioni la motivazione ruota attorno alla necessità di tutelare il ruolo democratico della professione giornalistica e il pluralismo delle fonti informative, ma soprattutto nel contesto della rete, spesso la diffamazione è realizzata da soggetti che non esercitano la professione giornalistica e contro soggetti sprovvisti di qualsiasi potere. Di questi casi dovrebbe tenere conto il legislatore per una più efficace tutela della reputazione e un più ragionevole bilanciamento con la libertà di espressione. The mandatory application of the punishment of imprisonment for the crime of aggravated defamation is unlawful because the provision of the imprisonment determines an intimidating effect on thenfunction of democratic control which is proper to the journalistic profession. On the other hand, the question of the constitutionality of the rule which provides for the penalty of imprisonment as an alternative to the pecuniary sanction is unfounded because the rule is susceptible of a consistent interpretation. In relation to both of these provisions, the reasoning revolves around the need to protect the democratic role of the journalistic profession and the pluralism of information sources. Particularly in the context of the Internet, however, defamation is often carried out by persons who do not exercise the journalistic profession and against persons without any power. These cases should be considered by the legislator for a more effective protection of reputation and a more reasonable balance with freedom of expression.
2022
Goal 16: Peace, justice and strong institutions
Andrea Cardone
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