La terapia anticoagulante orale (TAO) rappresenta una delle basi per la gestione dei pazienti con fibrillazione atriale (FA), in particolar modo dei più anziani, partico- larmente esposti alle complicanze trombo-emboliche dell’aritmia. Evidenze recenti dimostrano inoltre che l’incidenza di demenza si riduce in modo significativo nei soggetti con FA che ricevano un’adeguata TAO. Scopo di questo studio è stato valutare i fattori correlati all’uso di anticoagulazione in una popolazione di età avanzata ammessa in ospedale per COVID-19. Conclusioni I dati del Registro GeroCovid per acuti, dimostrano che in una popolazione “attuale” di pazienti anziani con FA, la TAO è ancora ampiamente sotto-utilizzata. Questo comportamento non sembra essere correlato a età, peso corporeo, rischio tromboembolico e patologie associate. Nei pazienti provenienti da RSA, il sottotratta- mento sembra più evidente. La più alta proporzione di terapia con antagonisti del sistema-renina angiotensina e beta-bloccanti, in assenza di differenze nella preva- lenza di patologie cardiovascolari, potrebbe essere indicativo di una maggiore aderenza alle indicazioni delle linee guida nei soggetti in TAO.
LA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE IN PAZIENTI DI ETÀ AVANZATA CON FIBRILLAZIONE ATRIALE È ANCORA POCO UTILIZZATA. UN’ANALISI DEL REGISTRO GEROCOVID DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA / Giulia Pelagalli, Stefano Fumagalli, Caterina Trevisan, Susanna Del Signore, Andrea Herbst, Antonella Giordano, Flaminia Lucchini, Carlo Fumagalli, Riccardo Franci Montorzi, Francesca Marchetti, Sofia Espinoza Sofalos, Stefano Volpato, Pietro Gareri, Enrico Mossello, Alba Malara, Fabio Monzani, Alessandra Coin, Giuseppe Bellelli, Gianluca Zia, Raffaele Antonelli Incalzi. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 21-22. (Intervento presentato al convegno Geriatria e Rinascita).
LA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE IN PAZIENTI DI ETÀ AVANZATA CON FIBRILLAZIONE ATRIALE È ANCORA POCO UTILIZZATA. UN’ANALISI DEL REGISTRO GEROCOVID DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA
Stefano Fumagalli
;Andrea Herbst;Antonella Giordano;Carlo Fumagalli;Riccardo Franci Montorzi;Francesca Marchetti;Enrico Mossello;
2021
Abstract
La terapia anticoagulante orale (TAO) rappresenta una delle basi per la gestione dei pazienti con fibrillazione atriale (FA), in particolar modo dei più anziani, partico- larmente esposti alle complicanze trombo-emboliche dell’aritmia. Evidenze recenti dimostrano inoltre che l’incidenza di demenza si riduce in modo significativo nei soggetti con FA che ricevano un’adeguata TAO. Scopo di questo studio è stato valutare i fattori correlati all’uso di anticoagulazione in una popolazione di età avanzata ammessa in ospedale per COVID-19. Conclusioni I dati del Registro GeroCovid per acuti, dimostrano che in una popolazione “attuale” di pazienti anziani con FA, la TAO è ancora ampiamente sotto-utilizzata. Questo comportamento non sembra essere correlato a età, peso corporeo, rischio tromboembolico e patologie associate. Nei pazienti provenienti da RSA, il sottotratta- mento sembra più evidente. La più alta proporzione di terapia con antagonisti del sistema-renina angiotensina e beta-bloccanti, in assenza di differenze nella preva- lenza di patologie cardiovascolari, potrebbe essere indicativo di una maggiore aderenza alle indicazioni delle linee guida nei soggetti in TAO.File | Dimensione | Formato | |
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