La spinta a scriverlo è originata da un mix di consapevolezza dell’impellenza dei problemi del Diritto del lavoro, da una certa dose di curiosità intellettuale, dal piacere di confrontarsi e scrivere insieme, il tutto assistito da un po’ di casualità. Le riflessioni contenute nel Manifesto si proiettano sul futuro, ma l’occhio è rivolto al presente. L’interesse degli autori, quasi un’ambizione, è stimolare un confronto, certamente anche critico, nelle forme e nei modi che verranno suggeriti. La prima proposta è quella dell’apertura di uno spazio su Labour web – CSDLE “Massimo D’Antona”, destinato a ospitare ogni contributo che intenda confrontarsi con il Manifesto o con alcuni dei suoi contenuti. Il Manifesto porta, non a caso, la data del 20 maggio 2020. È il giorno di una importante commemorazione appena avvenuta: il cinquantenario dello Statuto dei lavoratori, anniversario con il quale, anche se indirettamente, gli autori si sono confrontati. Ma è, soprattutto, la data della scomparsa di un’indimenticabile figura di studioso e di intellettuale al cui ricordo gli autori (e non solo loro) sono rimasti legati e con il quale hanno dialogato idealmente anche in questo testo: Massimo D’Antona.

Manifesto per un diritto del lavoro sostenibile / r. del punta. - ELETTRONICO. - (2020).

Manifesto per un diritto del lavoro sostenibile

r. del punta
2020

Abstract

La spinta a scriverlo è originata da un mix di consapevolezza dell’impellenza dei problemi del Diritto del lavoro, da una certa dose di curiosità intellettuale, dal piacere di confrontarsi e scrivere insieme, il tutto assistito da un po’ di casualità. Le riflessioni contenute nel Manifesto si proiettano sul futuro, ma l’occhio è rivolto al presente. L’interesse degli autori, quasi un’ambizione, è stimolare un confronto, certamente anche critico, nelle forme e nei modi che verranno suggeriti. La prima proposta è quella dell’apertura di uno spazio su Labour web – CSDLE “Massimo D’Antona”, destinato a ospitare ogni contributo che intenda confrontarsi con il Manifesto o con alcuni dei suoi contenuti. Il Manifesto porta, non a caso, la data del 20 maggio 2020. È il giorno di una importante commemorazione appena avvenuta: il cinquantenario dello Statuto dei lavoratori, anniversario con il quale, anche se indirettamente, gli autori si sono confrontati. Ma è, soprattutto, la data della scomparsa di un’indimenticabile figura di studioso e di intellettuale al cui ricordo gli autori (e non solo loro) sono rimasti legati e con il quale hanno dialogato idealmente anche in questo testo: Massimo D’Antona.
2020
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