L'articolo tratta di un gruppo ligneo di Annunciazione, acquistato a Firenze nel 1880 da Wilhelm Bode per i Musei Reali di Berlino, come opera della scuola di Jacopo della Quercia, di cui è sopravvissuto l'Angelo, mentre la Vergine è andata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Al centro di un notevole dibattito critico nella prima metà del XX secolo, l'Annunciazione è stata successivamente dimenticata, fino a essere ritenuta un falso di Giovanni Bastianini. In tempi più recenti sono riemerse due Vergini dell'Annunciazione simili a quella perduta a Berlino - una in legno al Château de Villevêque di Angers e l'altra in terracotta al Museo della Castellina di Norcia - che sono entrate nel catalogo delle opere di Jacopo della Quercia. Anche se privo di policromia, il gruppo già conservato al Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino non è di minore qualità e rappresenta un'opera degna di nota di Jacopo della Quercia, databile intorno alla fine del primo decennio del Quattrocento: periodo in cui lo scultore lavorava al monumento funebre di Ilaria del Carretto nel Duomo di Lucca e iniziava a progettare la Fonte Gaia per Piazza del Campo a Siena. Nella coppia di sculture si può riconoscere peraltro un precedente fondamentale per le successive Annunciazioni di Jacopo, come quelle degli anni Venti del Quattrocento della collegiata di San Gimignano e della chiesa senese del Santuccio. Prima di lasciare l'Italia, la nostra Annunciazione apparteneva allo scultore fiorentino Cesare Brazzini, che nel 1875 la propose allo Stato italiano per il Museo Nazionale del Bargello, dove fu infatti esposta da quell'anno fino al 1880. Il Ministero dell'Istruzione Pubblica, tuttavia, mostrò uno scarso interesse nei suoi confronti e, non disponendo delle risorse finanziarie necessarie, concesse al suo proprietario la possibilità di vendere le due sculture all'estero. The article draws attention to a wooden group of the ‘Annunciation’, bought in Florence in 1880 by Wilhelm Bode for the Royal Museums in Berlin, as a work of the school of Jacopo della Quercia, of which the ‘Angel’ has survived, while the ‘Virgin’ was destroyed during the Second World War. At the centre of considerable critical debate in the first half of the 20th century, the ‘Annunciation’ was subsequently forgotten about, even being believed to be a fake by Giovanni Bastianini. More recently two ‘Virgins of the Annunciation’ similar to the one lost in Berlin have reemerged – one made of wood in the Château de Villevêque of Angers and the other in terracotta in the Museo della Castellina of Norcia – and have entered the catalogue of works by Jacopo della Quercia. Although devoid of polychromy, the group formerly in the Kaiser-Friedrich-Museum in Berlin is of no lesser quality, standing as a noteworthy accomplishment of Jacopo and datable to around the end of the first decade of the 1400s, the time when the sculptor worked at the Tomb monument of Ilaria del Carretto in the cathedral of Lucca and started planning the Fonte Gaia for Piazza del Campo in Siena. It represents a fundamental precedent for Jacopo’s later ‘Annunciations’, like those in the 1420s of the collegiate church of San Gimignano and the Sienese church of the Santuccio. Before leaving Italy, our ‘Annunciation’ belonged to the Florentine sculptor Cesare Brazzini, who in 1875 tried to sell it to the Italian State for the Museo Nazionale del Bargello, where it was in fact exhibited from that year until 1880. The Ministry of Public Education, however, showed very little interest in it and, lacking the necessary financial resources, allowed its owner the possibility of selling the two sculptures abroad.
Sull’‘Annunciazione’ del Kaiser-Friedrich-Museum di Jacopo della Quercia, in Ad Alessandro Bagnoli. Scritti di amici, “Prospettiva”, 181-182, 2021 [ma 2022], pp. 36-46 / Gabriele Fattorini. - In: PROSPETTIVA. - ISSN 0394-0802. - STAMPA. - 181-182:(2022), pp. 36-46.
Sull’‘Annunciazione’ del Kaiser-Friedrich-Museum di Jacopo della Quercia, in Ad Alessandro Bagnoli. Scritti di amici, “Prospettiva”, 181-182, 2021 [ma 2022], pp. 36-46
Gabriele Fattorini
2022
Abstract
L'articolo tratta di un gruppo ligneo di Annunciazione, acquistato a Firenze nel 1880 da Wilhelm Bode per i Musei Reali di Berlino, come opera della scuola di Jacopo della Quercia, di cui è sopravvissuto l'Angelo, mentre la Vergine è andata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Al centro di un notevole dibattito critico nella prima metà del XX secolo, l'Annunciazione è stata successivamente dimenticata, fino a essere ritenuta un falso di Giovanni Bastianini. In tempi più recenti sono riemerse due Vergini dell'Annunciazione simili a quella perduta a Berlino - una in legno al Château de Villevêque di Angers e l'altra in terracotta al Museo della Castellina di Norcia - che sono entrate nel catalogo delle opere di Jacopo della Quercia. Anche se privo di policromia, il gruppo già conservato al Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino non è di minore qualità e rappresenta un'opera degna di nota di Jacopo della Quercia, databile intorno alla fine del primo decennio del Quattrocento: periodo in cui lo scultore lavorava al monumento funebre di Ilaria del Carretto nel Duomo di Lucca e iniziava a progettare la Fonte Gaia per Piazza del Campo a Siena. Nella coppia di sculture si può riconoscere peraltro un precedente fondamentale per le successive Annunciazioni di Jacopo, come quelle degli anni Venti del Quattrocento della collegiata di San Gimignano e della chiesa senese del Santuccio. Prima di lasciare l'Italia, la nostra Annunciazione apparteneva allo scultore fiorentino Cesare Brazzini, che nel 1875 la propose allo Stato italiano per il Museo Nazionale del Bargello, dove fu infatti esposta da quell'anno fino al 1880. Il Ministero dell'Istruzione Pubblica, tuttavia, mostrò uno scarso interesse nei suoi confronti e, non disponendo delle risorse finanziarie necessarie, concesse al suo proprietario la possibilità di vendere le due sculture all'estero. The article draws attention to a wooden group of the ‘Annunciation’, bought in Florence in 1880 by Wilhelm Bode for the Royal Museums in Berlin, as a work of the school of Jacopo della Quercia, of which the ‘Angel’ has survived, while the ‘Virgin’ was destroyed during the Second World War. At the centre of considerable critical debate in the first half of the 20th century, the ‘Annunciation’ was subsequently forgotten about, even being believed to be a fake by Giovanni Bastianini. More recently two ‘Virgins of the Annunciation’ similar to the one lost in Berlin have reemerged – one made of wood in the Château de Villevêque of Angers and the other in terracotta in the Museo della Castellina of Norcia – and have entered the catalogue of works by Jacopo della Quercia. Although devoid of polychromy, the group formerly in the Kaiser-Friedrich-Museum in Berlin is of no lesser quality, standing as a noteworthy accomplishment of Jacopo and datable to around the end of the first decade of the 1400s, the time when the sculptor worked at the Tomb monument of Ilaria del Carretto in the cathedral of Lucca and started planning the Fonte Gaia for Piazza del Campo in Siena. It represents a fundamental precedent for Jacopo’s later ‘Annunciations’, like those in the 1420s of the collegiate church of San Gimignano and the Sienese church of the Santuccio. Before leaving Italy, our ‘Annunciation’ belonged to the Florentine sculptor Cesare Brazzini, who in 1875 tried to sell it to the Italian State for the Museo Nazionale del Bargello, where it was in fact exhibited from that year until 1880. The Ministry of Public Education, however, showed very little interest in it and, lacking the necessary financial resources, allowed its owner the possibility of selling the two sculptures abroad.| File | Dimensione | Formato | |
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