Il breve articolo intende mettere a confronto la concezione del desiderio sviluppata da Thomas Hobbes con quella articolata da Hegel nella sezione «Autocoscienza» della Fenomenologia dello Spirito. Posto da entrambi i pensatori come fenomeno originario dell’umano e principale protagonista dell’orizzonte naturale delle relazioni fra soggetti, il desiderio manifesta un dinamismo niente affatto riducibile a mera sensazione puntuale o spinta corporale, in quanto alimentato da passioni ‘identitarie’: ciò che innesca, inesorabilmente, una spirale endogena di conflitti. Hegel riscrive su questa traccia hobbesiana una parabola ante-politica di paura e dominazione, escludendo dall’arena di lotta ogni percezione della reciproca eguaglianza o consiglio razionale, e dunque sbarrando la strada a ogni esito pattizio. La disciplina della paura e del servizio, tuttavia, implica una trasfigurazione del desiderio in grado di ristrutturare integralmente la forma di relazione intersoggettiva che lo ospitava, e introduce una figura nuova e complessa di libertà, irriducibile alla sovrana assenza di vincoli esterni.

Le passioni del Sé. Desiderio e soggettività in Hegel e Hobbes / Guido Frilli. - In: DIALETTICA E FILOSOFIA. - ISSN 1974-417X. - ELETTRONICO. - (2014), pp. 1-12.

Le passioni del Sé. Desiderio e soggettività in Hegel e Hobbes

Guido Frilli
2014

Abstract

Il breve articolo intende mettere a confronto la concezione del desiderio sviluppata da Thomas Hobbes con quella articolata da Hegel nella sezione «Autocoscienza» della Fenomenologia dello Spirito. Posto da entrambi i pensatori come fenomeno originario dell’umano e principale protagonista dell’orizzonte naturale delle relazioni fra soggetti, il desiderio manifesta un dinamismo niente affatto riducibile a mera sensazione puntuale o spinta corporale, in quanto alimentato da passioni ‘identitarie’: ciò che innesca, inesorabilmente, una spirale endogena di conflitti. Hegel riscrive su questa traccia hobbesiana una parabola ante-politica di paura e dominazione, escludendo dall’arena di lotta ogni percezione della reciproca eguaglianza o consiglio razionale, e dunque sbarrando la strada a ogni esito pattizio. La disciplina della paura e del servizio, tuttavia, implica una trasfigurazione del desiderio in grado di ristrutturare integralmente la forma di relazione intersoggettiva che lo ospitava, e introduce una figura nuova e complessa di libertà, irriducibile alla sovrana assenza di vincoli esterni.
2014
1
12
Guido Frilli
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