The survey drawing, functional to the representation and the study of what is already in existence, plays a role of particular importance when operating in a built environment context, due to the close link between the moment of knowledge and the project. The acquisition, the critical restitution and the reading of the morphometric data (nowadays increasingly also the chromatic ones) constitute the essential base on which every cultural operator (such as the architect) formulates his project, be it of restoration and consolidation finalised to the mere conservation of the existing, or to the adaptation of the objects to the changed functional and performance requirements, or of new construction in free lots or in interstitial spaces. It is always desirable for the operators to establish a dialectic between the pre-existing and the new interventions, seeking a dialogue between the forms and the language of the ancient and those of the contemporary. Alongside the other studies that allow us to define the so-called “framework of knowledge”, the survey enables us to deduce the prominent features of an architectural, building or urban organism and to infer, in most cases, the dynamics of the process (historical and constructive phases) that have affected it. / Quando si opera in un contesto costruito il disegno di rilievo, funzionale alla raffigurazione e allo studio dell’esistente, riveste un ruolo di particolare importanza dovuto allo stretto legame che vi è tra il momento della conoscenza e quello del progetto. L’acquisizione, la restituzione critica e la lettura dei dati morfometrici (oggi sempre più anche di quelli cromatici) costituiscono di fatto l’imprescindibile base sulla quale ogni operatore culturale (qual è l’architetto) formula il suo progetto, sia esso di restauro e di consolidamento finalizzato alla mera conservazione dell’esistente o all’adeguamento dei beni alle mutate esigenze funzionali e prestazionali, oppure di nuova costruzione in lotti liberi o in spazi interstiziali. In tutti i casi è auspicabile che chi opera instauri una dialettica tra le preesistenze e i nuovi interventi, cercando un dialogo tra le forme e il linguaggio dell’antico e quelli del contemporaneo. Al fianco degli altri studi che consentono di definire il cosiddetto “quadro delle conoscenze”, il rilievo permette di evincere i caratteri salienti di un organismo architettonico, edilizio o urbano che sia e di desumere, nella maggior parte dei casi, le dinamiche processuali (fasi storico-costruttive) che lo hanno interessato.

Le 'Scuole' italiane di rilievo urbano / Alessandro Merlo. - In: U+D URBANFORM AND DESIGN. - ISSN 2612-3754. - STAMPA. - 16/2021:(2021), pp. 74-79. [10.48255/2384-9207.16.2021.011]

Le 'Scuole' italiane di rilievo urbano

Alessandro Merlo
2021

Abstract

The survey drawing, functional to the representation and the study of what is already in existence, plays a role of particular importance when operating in a built environment context, due to the close link between the moment of knowledge and the project. The acquisition, the critical restitution and the reading of the morphometric data (nowadays increasingly also the chromatic ones) constitute the essential base on which every cultural operator (such as the architect) formulates his project, be it of restoration and consolidation finalised to the mere conservation of the existing, or to the adaptation of the objects to the changed functional and performance requirements, or of new construction in free lots or in interstitial spaces. It is always desirable for the operators to establish a dialectic between the pre-existing and the new interventions, seeking a dialogue between the forms and the language of the ancient and those of the contemporary. Alongside the other studies that allow us to define the so-called “framework of knowledge”, the survey enables us to deduce the prominent features of an architectural, building or urban organism and to infer, in most cases, the dynamics of the process (historical and constructive phases) that have affected it. / Quando si opera in un contesto costruito il disegno di rilievo, funzionale alla raffigurazione e allo studio dell’esistente, riveste un ruolo di particolare importanza dovuto allo stretto legame che vi è tra il momento della conoscenza e quello del progetto. L’acquisizione, la restituzione critica e la lettura dei dati morfometrici (oggi sempre più anche di quelli cromatici) costituiscono di fatto l’imprescindibile base sulla quale ogni operatore culturale (qual è l’architetto) formula il suo progetto, sia esso di restauro e di consolidamento finalizzato alla mera conservazione dell’esistente o all’adeguamento dei beni alle mutate esigenze funzionali e prestazionali, oppure di nuova costruzione in lotti liberi o in spazi interstiziali. In tutti i casi è auspicabile che chi opera instauri una dialettica tra le preesistenze e i nuovi interventi, cercando un dialogo tra le forme e il linguaggio dell’antico e quelli del contemporaneo. Al fianco degli altri studi che consentono di definire il cosiddetto “quadro delle conoscenze”, il rilievo permette di evincere i caratteri salienti di un organismo architettonico, edilizio o urbano che sia e di desumere, nella maggior parte dei casi, le dinamiche processuali (fasi storico-costruttive) che lo hanno interessato.
2021
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Goal 4: Quality education
Alessandro Merlo
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