Il contributo analizza i cambiamenti intervenuti negli immaginari spaziali collettivi riferiti alla città e al territorio aperto nella fase pandemica e post-pandemica. In particolare, con riferimento alle città metropolitane e ai loro territori, alla luce di pratiche di Regional Design finalizzate alla analisi e definizione di immaginari spaziali e di nuove visioni legate all’intero territorio metropolitano, ci si interroga sulla capacità della pianificazione di intercettare questi immaginari attraverso visioni di città che siano in grado di interpretare e re-interpretare in una prospettiva trans-scalare tematiche emerse prepotentemente nell’ambito della crisi sanitaria: la questione dei confini tra sfera privata e sfera pubblica, la necessità di spazi di mediazione e prossimità in grado di ridurre distanze fisiche e sociali, il ripensamento dei servizi alla comunità e delle attrezzature collettive. Il contributo presenta inoltre una riflessione sulla proiezione di questi immaginari in un orizzonte prossimo o distante, non tanto in termini temporali di breve o lungo termine, quanto piuttosto nei termini della proiezione degli immaginari della città in visioni prossime o distanti da percorsi consolidati e prassi che, nel giro di pochi mesi, sono parse obsolete, se non anacronistiche, oppure al contrario sono tornate alla ribalta e re-interpretate, anche con notevoli disambiguazioni (si pensi, ad esempio, ai concetti di distanziamento e prossimità).
Immaginari spaziali post-pandemici, tra micro e macro, futuri prossimi e distanti / Lingua V.. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 2239-4222. - ELETTRONICO. - 289s.i.:(2022), pp. 36-40.
Immaginari spaziali post-pandemici, tra micro e macro, futuri prossimi e distanti
Lingua V.
2022
Abstract
Il contributo analizza i cambiamenti intervenuti negli immaginari spaziali collettivi riferiti alla città e al territorio aperto nella fase pandemica e post-pandemica. In particolare, con riferimento alle città metropolitane e ai loro territori, alla luce di pratiche di Regional Design finalizzate alla analisi e definizione di immaginari spaziali e di nuove visioni legate all’intero territorio metropolitano, ci si interroga sulla capacità della pianificazione di intercettare questi immaginari attraverso visioni di città che siano in grado di interpretare e re-interpretare in una prospettiva trans-scalare tematiche emerse prepotentemente nell’ambito della crisi sanitaria: la questione dei confini tra sfera privata e sfera pubblica, la necessità di spazi di mediazione e prossimità in grado di ridurre distanze fisiche e sociali, il ripensamento dei servizi alla comunità e delle attrezzature collettive. Il contributo presenta inoltre una riflessione sulla proiezione di questi immaginari in un orizzonte prossimo o distante, non tanto in termini temporali di breve o lungo termine, quanto piuttosto nei termini della proiezione degli immaginari della città in visioni prossime o distanti da percorsi consolidati e prassi che, nel giro di pochi mesi, sono parse obsolete, se non anacronistiche, oppure al contrario sono tornate alla ribalta e re-interpretate, anche con notevoli disambiguazioni (si pensi, ad esempio, ai concetti di distanziamento e prossimità).File | Dimensione | Formato | |
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