Invisibili e meritevoli studiose. Il valore aggiunto nell’emigrazione qualificata dall’Italia fascista

Qual era la presenza femminile nell’emigrazione intellettuale dall’Italia durante il ventennio fascista? Quali sono state le esperienze di donne laureate e qualificate, italiane e straniere, soprattutto ebree ma non esclusivamente, che si trasferirono all’estero, spesso con la famiglia, talvolta da sole? Che cosa ha comportato il «displacement», per la cultura e per l’università dei Paesi di origine e di arrivo, con eventuale ritorno? I percorsi femminili sono, prevedibilmente, i meno visibili di un fenomeno più ampio – la discriminazione e la persecuzione nell’università – che è stato definito «rimosso» dalla storiografia italiana e che, tuttora poco noto, di consueto è visto attraverso protagonisti maschili, persino nella dimensione della mobilità. L’intervento presenta alcuni casi e propone alcune riflessioni scaturite da una ricerca «in progress» sulle vite in movimento di «Intellettuali in fuga dall’Italia fa- scista» (https://intellettualinfuga.fupress.com). Su circa 400 personaggi individuati finora, le donne sono circa il 24% (si tratta di un elenco aperto e dunque variabile). E come sempre le loro storie non costituiscono una mera appendice aggiuntiva. Lo scoprirne nomi e volti e il voler ricostruire i percorsi femminili richiede e comporta il ripensare l’approccio alle fonti, le definizioni e la periodizzazione. INVISIBLE AND DESERVING WOMEN SCHOLARS. THE ADDED VALUE IN THE INTELLECTUAL MIGRATION FROM FASCIST ITALY How many women were part of the «intellectual migration» from Italy during the twenty years of fascism? What were the experiences of graduates and intellectual women, both Italian and for - eign – above all Jewish but not exclusively – who went abroad, often with their families, and at times alone? What was the impact of this displacement on the culture and universities of Italy and the coun- try of arrival, and of those who returned? Women’s stories, and the intellectual migration of women in particular, are predictably the least visible of the broader phenomenon of discrimination and perse- cution in universities. Italian historiography has defined the phenomenon as having been «removed» and, although still little known, it is usually seen through a few male protagonists’ cases. The paper presents some case studies and proposes certain reflections arising from research, still in progress, on the lives in movement of «Intellectuals displaced from Fascist Italy» (https://intellettualinfuga. fupress.com/en). Of approximately 400 figures identified so far, women account for approximately 24% (but the list is open and can still vary). And as always, their stories are not a mere supplementa- ry appendix. Discovering names and faces, as well as reconstructing these women’s experiences, both requires and leads to a rethink of how sources, definitions and periodization should be approached.