A causa di interventi umani errati eseguiti a partire dagli anni settanta, ad oggi la situazione faunistica toscana presenta un ecosistema fortemente squilibrato in quanto caratterizzato da specie generaliste in continuo incremento a discapito di specie maggiormente specializzate e più legate al territorio. Lo scopo di questo lavoro è impostare una prima indagine che indichi se esiste una correlazione tra questi fenomeni e capire quale possa essere la miglior gestione da attuare nel presente ed in futuro. Per cui si è cercato di analizzare la correlazione tra i dati riferiti alla popolazione di cinghiale e di fauna selvatica minore, le caratteristiche territoriali e le modalità di caccia all’interno delle Aziende Faunistico Venatorie (AFV) toscane. Sono stati scelti, come aree di studio, i territori ricadenti nelle AFV toscane sottoponendo i dati forniti dalla Regione Toscana a due analisi: 1. Analisi qualitativa, che ha permesso di conoscere la situazione attuale sia a livello ambientale, che faunistico-venatorio; 2. Analisi quantitativa, che ha permesso di valutare i possibili effetti che possono avere le caratteristiche ambientali ed il prelievo al cinghiale, sulle densità di fagiano e di lepre. In conclusione il lavoro svolto dimostra come esista un collegamento tra l’incremento del cinghiale e la crisi di fagiano e lepre; evidenzia inoltre come il tipo di gestione, attuato in territori come le AFV per il controllo del cinghiale, ha un effetto sulla densità di fagiano e di lepre.
Analisi dell’interazione tra metodi di caccia al cinghiale, parametri ambientali e densità di lepre e fagiano nelle aziende faunistico venatorie toscane / Simone Paoletti, Sandro Sacchelli, Marco Ferretti. - In: BIOLOGIA AMBIENTALE. - ISSN 1129-504X. - ELETTRONICO. - 36:(2022), pp. 13-23. [10.30463/es221.002]
Analisi dell’interazione tra metodi di caccia al cinghiale, parametri ambientali e densità di lepre e fagiano nelle aziende faunistico venatorie toscane.
Sandro Sacchelli;
2022
Abstract
A causa di interventi umani errati eseguiti a partire dagli anni settanta, ad oggi la situazione faunistica toscana presenta un ecosistema fortemente squilibrato in quanto caratterizzato da specie generaliste in continuo incremento a discapito di specie maggiormente specializzate e più legate al territorio. Lo scopo di questo lavoro è impostare una prima indagine che indichi se esiste una correlazione tra questi fenomeni e capire quale possa essere la miglior gestione da attuare nel presente ed in futuro. Per cui si è cercato di analizzare la correlazione tra i dati riferiti alla popolazione di cinghiale e di fauna selvatica minore, le caratteristiche territoriali e le modalità di caccia all’interno delle Aziende Faunistico Venatorie (AFV) toscane. Sono stati scelti, come aree di studio, i territori ricadenti nelle AFV toscane sottoponendo i dati forniti dalla Regione Toscana a due analisi: 1. Analisi qualitativa, che ha permesso di conoscere la situazione attuale sia a livello ambientale, che faunistico-venatorio; 2. Analisi quantitativa, che ha permesso di valutare i possibili effetti che possono avere le caratteristiche ambientali ed il prelievo al cinghiale, sulle densità di fagiano e di lepre. In conclusione il lavoro svolto dimostra come esista un collegamento tra l’incremento del cinghiale e la crisi di fagiano e lepre; evidenzia inoltre come il tipo di gestione, attuato in territori come le AFV per il controllo del cinghiale, ha un effetto sulla densità di fagiano e di lepre.File | Dimensione | Formato | |
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