Il nuovo complesso “Sala del Commiato”-“Giardino del Ricordo” è unito al fronte ovest dell’attuale forno crematorio. E’ costituito da due recinti, definiti da pilastri prefabbricati in c.a. colorato nell’impasto e da travi, pure prefabbricate, dello stesso materiale e colore, per ri-rappresentare, ancora una volta, l’archetipicità del sistema trilitico. Il progetto di una struttura cimiteriale non può prescindere da alcuni valori simbolici e figurativi in grado di significare la atemporalità legata proprio al concetto di eternità. “Recinto” e “Trilite” sono tra i pochi “fondamenti” in grado di esprimere tali concetti. La teoria dei pilastri prefabbricati che caratterizza i recinti è interrotta, nel suo rigore e nella sua serialità, in corrispondenza degli angoli, risolti con una coppia di pilastri opportunamente predisposta, e in corrispondenza della separazione tra i due recinti tramite la presenza di tre pilastri disposti in maniera adeguata. Il primo recinto, scoperto, su cui piove, delimitato solo perimetralmente, è destinato al “Giardino del Ricordo” cui si accede dall’esterno. E’ organizzato in quattro campi per la rotazione della dispersione delle ceneri in terra. Al centro è previsto un opportuno manufatto per la dispersione delle ceneri nell’acqua. In uno dei quattro campi è prevista la eventuale ubicazione del cinerario comune di cui il cimitero non è ancora dotato. All’interno del secondo recinto è possibile individuare un secondo recinto, entrambi coperti, di dimensioni più contenute, all’interno del quale sta la Sala del Commiato vera e propria.

Sala del Commiato e Giardino del Ricordo, Cimitero di Coviolo, Reggio Emilia. 1° progetto: non realizzato / Alberto Manfredini. - (2013).

Sala del Commiato e Giardino del Ricordo, Cimitero di Coviolo, Reggio Emilia. 1° progetto: non realizzato

Alberto Manfredini
2013

Abstract

Il nuovo complesso “Sala del Commiato”-“Giardino del Ricordo” è unito al fronte ovest dell’attuale forno crematorio. E’ costituito da due recinti, definiti da pilastri prefabbricati in c.a. colorato nell’impasto e da travi, pure prefabbricate, dello stesso materiale e colore, per ri-rappresentare, ancora una volta, l’archetipicità del sistema trilitico. Il progetto di una struttura cimiteriale non può prescindere da alcuni valori simbolici e figurativi in grado di significare la atemporalità legata proprio al concetto di eternità. “Recinto” e “Trilite” sono tra i pochi “fondamenti” in grado di esprimere tali concetti. La teoria dei pilastri prefabbricati che caratterizza i recinti è interrotta, nel suo rigore e nella sua serialità, in corrispondenza degli angoli, risolti con una coppia di pilastri opportunamente predisposta, e in corrispondenza della separazione tra i due recinti tramite la presenza di tre pilastri disposti in maniera adeguata. Il primo recinto, scoperto, su cui piove, delimitato solo perimetralmente, è destinato al “Giardino del Ricordo” cui si accede dall’esterno. E’ organizzato in quattro campi per la rotazione della dispersione delle ceneri in terra. Al centro è previsto un opportuno manufatto per la dispersione delle ceneri nell’acqua. In uno dei quattro campi è prevista la eventuale ubicazione del cinerario comune di cui il cimitero non è ancora dotato. All’interno del secondo recinto è possibile individuare un secondo recinto, entrambi coperti, di dimensioni più contenute, all’interno del quale sta la Sala del Commiato vera e propria.
2013
Alberto Manfredini
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