Il progetto presentato risulta vincitore dell’appalto concorso bandito dall’Azienda ospedaliera nel 1992. Alla scala urbana, obiettivo del progetto è la ricomposizione del verde per integrare il plesso sanitario al nucleo storico della città. In particolare il percorso del verde monumentale di viale Umberto, antica “passeggiata fuori porta” di epoca ducale, e l’asse a esso ortogonale (risalente agli anni della ricostruzione) di viale Murri, centrato assialmente sull’accesso principale dell’ospedale, trovano un’integrazione appropriata. Il naturale compimento del percorso avviene tramite la nuova quinta di verde che, inglobando il nuovo complesso ospedaliero riorganizzato, si lega sia al verde di viale Murri che al verde storico di viale Umberto, mettendo in tal modo in relazione il nucleo antico della città con il plesso ospedaliero tramite la riproposizione di quel “continuum ambientale” tanto necessario in un ambito urbano che già possedeva una molteplicità di potenzialità urbane. Alla scala architettonica, il progetto per l’ampliamento e la ristrutturazione dell’ospedale si basa su un programma che prescrive il mantenimento delle attività chirurgiche all’interno dell’ospedale esistente, e la realizzazione di un ampliamento, prevalentemente destinato a degenze (per circa 600 posti letto), comprensivo di nuovo pronto soccorso, radiologia e laboratori. Si replica, anche nei nuovi ampliamenti, una trama ortogonale di percorsi invarianti, che vedono i collegamenti verticali concentrati nei nodi della maglia, a garanzia della massima flessibilità, anche in termini topologici. L’intervento è costituito da un nuovo corpo di fabbrica parallelo al corpo delle degenze esistente, caratterizzato da una maglia strutturale regolare, modulare, in calcestruzzo di cemento armato gettato in opera. I paramenti esterni, in mattoni sabbiati a faccia vista, sono costituiti, in prossimità degli ambienti di degenza, da una doppia facciata caratterizzata da un ordine gigante per i primi due livelli e da un triplice ordine di logge con bucature quadrate, aperte e sovrapposte, nei livelli soprastanti. Le scale sono denunciate in facciata da una serie di quattro finestre quadrate inscritte nel quadrato più ampio della loggia e la finestra tipo, per gli studi, gli ambulatori, ecc. è pure connotata da un’apertura quadrata. Sulla copertura, del tipo piano, sono collocati i volumi tecnici, intonacati, le cui aperture, pure quadrate, osservano il ritmo imposto alla facciata dalla sequenza delle logge aperte. Un così lungo processo evolutivo del complesso ospedaliero, solo in apparenza tormentato, si è sviluppato all’interno di un percorso progettuale architettonico unitario e coerente, che ha portato, per la struttura costituita dal nucleo originario, dalla cappella, da Radioterapia e Poliambulatori e dall’ampliamento generale, al “Riconoscimento di importante carattere artistico” ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 della Legge 633/41 con Decreto n. 4174 dell’11.09.2007 emanato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Ospedale S. Maria Nuova, Concorso appalto, ampliamento generale (con Enea Manfredini), Reggio Emilia (1992-2013) / Alberto Manfredini. - (2013).

Ospedale S. Maria Nuova, Concorso appalto, ampliamento generale (con Enea Manfredini), Reggio Emilia (1992-2013)

Alberto Manfredini
2013

Abstract

Il progetto presentato risulta vincitore dell’appalto concorso bandito dall’Azienda ospedaliera nel 1992. Alla scala urbana, obiettivo del progetto è la ricomposizione del verde per integrare il plesso sanitario al nucleo storico della città. In particolare il percorso del verde monumentale di viale Umberto, antica “passeggiata fuori porta” di epoca ducale, e l’asse a esso ortogonale (risalente agli anni della ricostruzione) di viale Murri, centrato assialmente sull’accesso principale dell’ospedale, trovano un’integrazione appropriata. Il naturale compimento del percorso avviene tramite la nuova quinta di verde che, inglobando il nuovo complesso ospedaliero riorganizzato, si lega sia al verde di viale Murri che al verde storico di viale Umberto, mettendo in tal modo in relazione il nucleo antico della città con il plesso ospedaliero tramite la riproposizione di quel “continuum ambientale” tanto necessario in un ambito urbano che già possedeva una molteplicità di potenzialità urbane. Alla scala architettonica, il progetto per l’ampliamento e la ristrutturazione dell’ospedale si basa su un programma che prescrive il mantenimento delle attività chirurgiche all’interno dell’ospedale esistente, e la realizzazione di un ampliamento, prevalentemente destinato a degenze (per circa 600 posti letto), comprensivo di nuovo pronto soccorso, radiologia e laboratori. Si replica, anche nei nuovi ampliamenti, una trama ortogonale di percorsi invarianti, che vedono i collegamenti verticali concentrati nei nodi della maglia, a garanzia della massima flessibilità, anche in termini topologici. L’intervento è costituito da un nuovo corpo di fabbrica parallelo al corpo delle degenze esistente, caratterizzato da una maglia strutturale regolare, modulare, in calcestruzzo di cemento armato gettato in opera. I paramenti esterni, in mattoni sabbiati a faccia vista, sono costituiti, in prossimità degli ambienti di degenza, da una doppia facciata caratterizzata da un ordine gigante per i primi due livelli e da un triplice ordine di logge con bucature quadrate, aperte e sovrapposte, nei livelli soprastanti. Le scale sono denunciate in facciata da una serie di quattro finestre quadrate inscritte nel quadrato più ampio della loggia e la finestra tipo, per gli studi, gli ambulatori, ecc. è pure connotata da un’apertura quadrata. Sulla copertura, del tipo piano, sono collocati i volumi tecnici, intonacati, le cui aperture, pure quadrate, osservano il ritmo imposto alla facciata dalla sequenza delle logge aperte. Un così lungo processo evolutivo del complesso ospedaliero, solo in apparenza tormentato, si è sviluppato all’interno di un percorso progettuale architettonico unitario e coerente, che ha portato, per la struttura costituita dal nucleo originario, dalla cappella, da Radioterapia e Poliambulatori e dall’ampliamento generale, al “Riconoscimento di importante carattere artistico” ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 della Legge 633/41 con Decreto n. 4174 dell’11.09.2007 emanato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
2013
Alberto Manfredini
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
BN_Ala Nord, Vista Nord Est.jpg

accesso aperto

Descrizione: Veduta ala Nord
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 2.12 MB
Formato JPEG
2.12 MB JPEG
corte interna.jpg

accesso aperto

Descrizione: Corte interna
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 1.24 MB
Formato JPEG
1.24 MB JPEG
Piano Primo complessivo.jpg

accesso aperto

Descrizione: Piano primo complessivo
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 1.19 MB
Formato JPEG
1.19 MB JPEG
H RE Plan senza Poli-Model.jpg

accesso aperto

Descrizione: Planimetria generale
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 2.38 MB
Formato JPEG
2.38 MB JPEG
03_BN_Piani tipo.jpg

accesso aperto

Descrizione: Pianta piani tipo
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 1.13 MB
Formato JPEG
1.13 MB JPEG
04_Prospetti sud-est nord-ovest.jpg

accesso aperto

Descrizione: Prospetti sud-est e nord-ovest
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 952.45 kB
Formato JPEG
952.45 kB JPEG

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1281923
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact