L’area oggetto di concorso presenta una serie di opportunità che è vantaggioso cogliere.La presenza della stazione ferroviaria di Casinalbo, rappresenta infatti l’elemento più qualificante, poiché attribuisce un credibile senso di reale sostenibilità all’ipotesi di un nuovo insediamento nell’area. Il complesso dei fabbricati industriali dismessi insiste pertanto nel fulcro generatore del senso di tutta l’operazione di riqualificazione. La creazione in quest’area di un polo di servizi collettivi diviene allora scelta naturale. Da qui può avvenire l’innesco di una successione spaziale che è come una narrazione continua, fatta di episodi sempre diversi ma legati da un’unica trama. Il nuovo intervento deve rappresentare l’occasione per arricchire, senza riserve, il patrimonio di spazi pubblici per la comunità. Spazi che devono essere di fruizione esclusivamente pedonale o ciclabile, relegando il traffico veicolare in ambiti marginali o in sotterraneo. La creazione di un nuovo parco pubblico non è più il rovescio positivo di una operazione di nuova edificazione, perché è tutta l’area di intervento che diviene parco pubblico, più o meno o per niente edificata. A partire dal direzionale di nord est, in zona stazione, si può avere un continuum di spazi pubblici liberamente fruibili pedonalmente. Il polo dei servizi collettivi è organizzato attorno a una serie di spazi raccolti e interconnessi da percorsi porticati e attraversamenti coperti, che si pongono come cerniera fra il centro storico del paese, il sistema di interscambio stazione-parcheggi e il sistema di percorsi ciclopedonali che si snoda fra le piccole piazze del nuovo insediamento residenziale. Le parti residenziali sono risolte con una frantumazione volumetrica di tipologie tradizionali, e una loro riaggregazione in “cluster”, per ottenere spazi esterni più raccolti, capaci di favorire la vita di relazione tanto alla scala di vicinato quanto a quella urbana. I piani terra dei singoli elementi sono lasciati liberi, per non compromettere la continuità fruitiva, non solo visiva, di tutti gli spazi esterni.Il recupero e la rinaturalizzazione del percorso del canale all’interno dell’area, arricchisce di ulteriori significati il continuum dei percorsi, che possono offrire varie e mutevoli occasioni, a partire da spazi e da scorci di natura prettamente urbana per arrivare ad ambiti di autentico paesaggio agricolo.I contenuti funzionali, ben esplicitati nel corso del percorso partecipativo, possono trovare libera attuazione in una struttura di natura intrinsecamente flessibile. Sia a livello architettonico, come nel polo di servizi collettivi, sia a livello urbanistico, dove gli spazi esterni non sono stati frazionati in parti specializzate.Così pure il tema della residenza è risolto in termini di massima libertà per gli abitanti, con una frammentazione volumetrica che porta ad avere alloggi singoli sovrapposti, dotati di quattro visuali autonome e diversificate: sulla campagna, sugli spazi di relazione nei cluster, su scorci di carattere più urbano.La negazione del concetto di privatizzazione dello spazio pubblico si attua, nella residenza, con piani terra liberi, connotati dalla presenza dei soli elementi strutturali puntiformi e dei nuclei vetrati di ingresso e collegamento verticale. Gli spazi di servizio (autorimesse, cantine, locali impianti e servizi condominiali condivisi) sono a livello interrato; ai piani superiori si hanno due alloggi monopiano e un alloggio in duplex con espansione ulteriore in copertura. Il polo dei servizi collettivi, a nord est, è organizzato su tre livelli fuori terra e uno interrato dedicato a servizi o autorimesse aggiuntive. Il piano terra è caratterizzato da una libera articolazione, che si sviluppa in un sistema di portici, piazzette, gallerie, con scorci sempre mutevoli e cannocchiali su precisi fuochi paesaggistici. La FLESSIBILITA’ dell’intero intervento si estende anche alla realizzabilità per parti o in tempi successivi, senza compromissione del disegno generale. La tipologia adottata consente l’industrializzazione del cantiere, con il possibile ricorso a una molteplicità di tecnologie costruttive, tutte compatibili con la qualità del progetto: prefabbricazione leggera in solo legno o in legno e acciaio o di tipo ibrido legno-calcestruzzo; pesante in elementi di calcestruzzo; oppure in opera con sistemi tradizionali. Il tema della SOSTENIBILITA’ dell’intervento viene risolto prioritariamente dalla scelta urbanistica di base, fondata su un modello di mobilità sostenibile, mentre in termini architettonici si ritiene che la sostenibilità non debba necessariamente trasformarsi in linguaggio espressivo. In termini tecnologici e costruttivi l’intervento si può connotare per l’utilizzo dei migliori prodotti e delle migliori soluzioni già sul mercato, finalizzati alla realizzazione di interventi NZEB, “Nearly Zero Energy Building”, già conformi alla Direttiva 2010/31/CE “Energy Performance Building Directive 2”.

Intervento polifunzionale nell' area ex Maletti, Casinalbo, Modena / Alberto Manfredini. - (2014).

Intervento polifunzionale nell' area ex Maletti, Casinalbo, Modena

Alberto Manfredini
2014

Abstract

L’area oggetto di concorso presenta una serie di opportunità che è vantaggioso cogliere.La presenza della stazione ferroviaria di Casinalbo, rappresenta infatti l’elemento più qualificante, poiché attribuisce un credibile senso di reale sostenibilità all’ipotesi di un nuovo insediamento nell’area. Il complesso dei fabbricati industriali dismessi insiste pertanto nel fulcro generatore del senso di tutta l’operazione di riqualificazione. La creazione in quest’area di un polo di servizi collettivi diviene allora scelta naturale. Da qui può avvenire l’innesco di una successione spaziale che è come una narrazione continua, fatta di episodi sempre diversi ma legati da un’unica trama. Il nuovo intervento deve rappresentare l’occasione per arricchire, senza riserve, il patrimonio di spazi pubblici per la comunità. Spazi che devono essere di fruizione esclusivamente pedonale o ciclabile, relegando il traffico veicolare in ambiti marginali o in sotterraneo. La creazione di un nuovo parco pubblico non è più il rovescio positivo di una operazione di nuova edificazione, perché è tutta l’area di intervento che diviene parco pubblico, più o meno o per niente edificata. A partire dal direzionale di nord est, in zona stazione, si può avere un continuum di spazi pubblici liberamente fruibili pedonalmente. Il polo dei servizi collettivi è organizzato attorno a una serie di spazi raccolti e interconnessi da percorsi porticati e attraversamenti coperti, che si pongono come cerniera fra il centro storico del paese, il sistema di interscambio stazione-parcheggi e il sistema di percorsi ciclopedonali che si snoda fra le piccole piazze del nuovo insediamento residenziale. Le parti residenziali sono risolte con una frantumazione volumetrica di tipologie tradizionali, e una loro riaggregazione in “cluster”, per ottenere spazi esterni più raccolti, capaci di favorire la vita di relazione tanto alla scala di vicinato quanto a quella urbana. I piani terra dei singoli elementi sono lasciati liberi, per non compromettere la continuità fruitiva, non solo visiva, di tutti gli spazi esterni.Il recupero e la rinaturalizzazione del percorso del canale all’interno dell’area, arricchisce di ulteriori significati il continuum dei percorsi, che possono offrire varie e mutevoli occasioni, a partire da spazi e da scorci di natura prettamente urbana per arrivare ad ambiti di autentico paesaggio agricolo.I contenuti funzionali, ben esplicitati nel corso del percorso partecipativo, possono trovare libera attuazione in una struttura di natura intrinsecamente flessibile. Sia a livello architettonico, come nel polo di servizi collettivi, sia a livello urbanistico, dove gli spazi esterni non sono stati frazionati in parti specializzate.Così pure il tema della residenza è risolto in termini di massima libertà per gli abitanti, con una frammentazione volumetrica che porta ad avere alloggi singoli sovrapposti, dotati di quattro visuali autonome e diversificate: sulla campagna, sugli spazi di relazione nei cluster, su scorci di carattere più urbano.La negazione del concetto di privatizzazione dello spazio pubblico si attua, nella residenza, con piani terra liberi, connotati dalla presenza dei soli elementi strutturali puntiformi e dei nuclei vetrati di ingresso e collegamento verticale. Gli spazi di servizio (autorimesse, cantine, locali impianti e servizi condominiali condivisi) sono a livello interrato; ai piani superiori si hanno due alloggi monopiano e un alloggio in duplex con espansione ulteriore in copertura. Il polo dei servizi collettivi, a nord est, è organizzato su tre livelli fuori terra e uno interrato dedicato a servizi o autorimesse aggiuntive. Il piano terra è caratterizzato da una libera articolazione, che si sviluppa in un sistema di portici, piazzette, gallerie, con scorci sempre mutevoli e cannocchiali su precisi fuochi paesaggistici. La FLESSIBILITA’ dell’intero intervento si estende anche alla realizzabilità per parti o in tempi successivi, senza compromissione del disegno generale. La tipologia adottata consente l’industrializzazione del cantiere, con il possibile ricorso a una molteplicità di tecnologie costruttive, tutte compatibili con la qualità del progetto: prefabbricazione leggera in solo legno o in legno e acciaio o di tipo ibrido legno-calcestruzzo; pesante in elementi di calcestruzzo; oppure in opera con sistemi tradizionali. Il tema della SOSTENIBILITA’ dell’intervento viene risolto prioritariamente dalla scelta urbanistica di base, fondata su un modello di mobilità sostenibile, mentre in termini architettonici si ritiene che la sostenibilità non debba necessariamente trasformarsi in linguaggio espressivo. In termini tecnologici e costruttivi l’intervento si può connotare per l’utilizzo dei migliori prodotti e delle migliori soluzioni già sul mercato, finalizzati alla realizzazione di interventi NZEB, “Nearly Zero Energy Building”, già conformi alla Direttiva 2010/31/CE “Energy Performance Building Directive 2”.
2014
Alberto Manfredini
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
BN_Planivol-Modello.jpg

accesso aperto

Descrizione: Planimetria generale
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 987.93 kB
Formato JPEG
987.93 kB JPEG
Foto 2.jpg

accesso aperto

Descrizione: Veduta
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 1.19 MB
Formato JPEG
1.19 MB JPEG
Foto 1.jpg

accesso aperto

Descrizione: Veduta
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 1.48 MB
Formato JPEG
1.48 MB JPEG
Modello.jpg

accesso aperto

Descrizione: Il modello
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 1.11 MB
Formato JPEG
1.11 MB JPEG
BN_Vista_3D_12_last.jpg

accesso aperto

Descrizione: Il modello complessivo
Tipologia: Altro
Licenza: Open Access
Dimensione 883.1 kB
Formato JPEG
883.1 kB JPEG

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1281926
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact