La nuova biblioteca, il cui concept si basa sulle linee guida esposte nel bando di concorso, è prima di tutto uno spazio “solido” e “autorevole”, vicino ai cittadini. E’ caratterizzata da un’architettura austera, semplice, rappresentativa, ordinata, integrata al contesto e all’altro polo pubblico, ivi presente, costituito dalla biblioteca attuale a cui è legata tramite un opportuno sistema di connessioni pedonali. Il nuovo intervento è previsto nella zona sud dell’area in modo da salvaguardare l’efficace disegno del parco pubblico preesistente che abbisogna solo di un’ulteriore e più decisa piantumazione. Costituisce in tal modo l’elemento di connessione del complesso sistema pedonale che attraverso il Parco lambisce le vie Alpi e Vancini ma che subisce una violenta cesura, tramite la via Bondanello, nei confronti dell’intera area pubblica che contiene l’Istituto comprensivo, l’Istituto statale di Istruzione superiore Keynes e la vecchia biblioteca, oltre la via Bondanello medesima. Pure l’accessibilità veicolare è sostanzialmente conservata. Si è solo proceduto a una calibratura degli accessi e a un ridisegno dei parcheggi (a quantità di posti macchina pressoché invariata e con individuazione di quelli per disabili e motocicli) grazie alle nuove piantumazioni secondo una griglia modulare e regolare che rende di fatto non visibile, dagli utenti della struttura, la presenza dei veicoli. L’alternativa morfologica era duplice. O un corpo di fabbrica autonomo e indipendente (per esempio un manufatto a pianta quadrata a uno o due piani) o un manufatto che cercasse di ricostituire sulla via Bondanello una sorta di quinta urbana in grado di conferire “urbanità” o, più sommessamente, fosse in grado di generare una sorta di “effetto città” che certamente non è presente in questa porzione di Castel Maggiore e di cui, invece, si avverte un gran bisogno soprattutto se in presenza di opere pubbliche. E’ per questo che si è optato per questa seconda ipotesi.

Biblioteca Comunale, Castelmaggiore, Bologna / Alberto Manfredini. - (2017).

Biblioteca Comunale, Castelmaggiore, Bologna

Alberto Manfredini
2017

Abstract

La nuova biblioteca, il cui concept si basa sulle linee guida esposte nel bando di concorso, è prima di tutto uno spazio “solido” e “autorevole”, vicino ai cittadini. E’ caratterizzata da un’architettura austera, semplice, rappresentativa, ordinata, integrata al contesto e all’altro polo pubblico, ivi presente, costituito dalla biblioteca attuale a cui è legata tramite un opportuno sistema di connessioni pedonali. Il nuovo intervento è previsto nella zona sud dell’area in modo da salvaguardare l’efficace disegno del parco pubblico preesistente che abbisogna solo di un’ulteriore e più decisa piantumazione. Costituisce in tal modo l’elemento di connessione del complesso sistema pedonale che attraverso il Parco lambisce le vie Alpi e Vancini ma che subisce una violenta cesura, tramite la via Bondanello, nei confronti dell’intera area pubblica che contiene l’Istituto comprensivo, l’Istituto statale di Istruzione superiore Keynes e la vecchia biblioteca, oltre la via Bondanello medesima. Pure l’accessibilità veicolare è sostanzialmente conservata. Si è solo proceduto a una calibratura degli accessi e a un ridisegno dei parcheggi (a quantità di posti macchina pressoché invariata e con individuazione di quelli per disabili e motocicli) grazie alle nuove piantumazioni secondo una griglia modulare e regolare che rende di fatto non visibile, dagli utenti della struttura, la presenza dei veicoli. L’alternativa morfologica era duplice. O un corpo di fabbrica autonomo e indipendente (per esempio un manufatto a pianta quadrata a uno o due piani) o un manufatto che cercasse di ricostituire sulla via Bondanello una sorta di quinta urbana in grado di conferire “urbanità” o, più sommessamente, fosse in grado di generare una sorta di “effetto città” che certamente non è presente in questa porzione di Castel Maggiore e di cui, invece, si avverte un gran bisogno soprattutto se in presenza di opere pubbliche. E’ per questo che si è optato per questa seconda ipotesi.
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Alberto Manfredini
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