Questo articolo riconfigura il "Problema della Passività" in Merleau-Ponty nei termini della potenzialità della passività, rafforzando le affermazioni incisive di Claude Lefort secondo cui il corso sulla passività di Merleau-Ponty del 1954-1955, pubblicato nel volume "Institution and Passivity" (2010), rappresenta un «attacco alla radice dell'ontologia moderna» e che il fenomeno della passività è stato in gran parte «trascurato dalla maggior parte dei filosofi». Riflessa in queste affermazioni vi è una prospettiva contemporanea sull'opera di Merleau-Ponty, che ha grande rilevanza per le attuali rielaborazioni performative, corporee e politiche della fenomenologia. L'obiettivo dell'articolo è tracciare come il lavoro di Merleau-Ponty sulla passività, il sonno e l'inconscio rappresenti una critica potente al modello intenzionale husserliano e al concetto fenomenologico di costituzione, aprendo al contempo la possibilità di considerare la coscienza come plurale, culturalmente situata e diffusa. This article reconfigures Merleau-Ponty’s “Problem of Passivity” into the potential of passivity. It contributes to Claude Lefort’s strong claims that Merleau-Ponty’s 'Passivity course' from 1954-1955 published in the volume of course notes "Institution and Passivity" (2010) provides an «attack against the root of modern ontology», and that the phenomenon of passivity has largely been «neglected by most philoso-phers». Reflected in these assertions is a 21st century perspective on Merleau-Ponty’s work, with relevance to current performative, corporeal and political re-workings of phenomenology. The article’s aim is to chart how Merleau-Ponty’s work on passivity, sleep and the unconscious represents a powerful critique of the Husserlian intentional model and the phenomenological concept of constitution, at the same time as opening potential for viewing consciousness as plural, culturally situated and diffracted.
The Potential of Passivity beyond the Intentional Model: Consciousness as Disarticulation in Merleau-Ponty's "Institution and Passivity" / Federica Buongiorno; Susan Kozel. - In: HUMANA.MENTE. - ISSN 1972-1293. - ELETTRONICO. - 15:(2022), pp. 121-148.
The Potential of Passivity beyond the Intentional Model: Consciousness as Disarticulation in Merleau-Ponty's "Institution and Passivity"
Federica Buongiorno;
2022
Abstract
Questo articolo riconfigura il "Problema della Passività" in Merleau-Ponty nei termini della potenzialità della passività, rafforzando le affermazioni incisive di Claude Lefort secondo cui il corso sulla passività di Merleau-Ponty del 1954-1955, pubblicato nel volume "Institution and Passivity" (2010), rappresenta un «attacco alla radice dell'ontologia moderna» e che il fenomeno della passività è stato in gran parte «trascurato dalla maggior parte dei filosofi». Riflessa in queste affermazioni vi è una prospettiva contemporanea sull'opera di Merleau-Ponty, che ha grande rilevanza per le attuali rielaborazioni performative, corporee e politiche della fenomenologia. L'obiettivo dell'articolo è tracciare come il lavoro di Merleau-Ponty sulla passività, il sonno e l'inconscio rappresenti una critica potente al modello intenzionale husserliano e al concetto fenomenologico di costituzione, aprendo al contempo la possibilità di considerare la coscienza come plurale, culturalmente situata e diffusa. This article reconfigures Merleau-Ponty’s “Problem of Passivity” into the potential of passivity. It contributes to Claude Lefort’s strong claims that Merleau-Ponty’s 'Passivity course' from 1954-1955 published in the volume of course notes "Institution and Passivity" (2010) provides an «attack against the root of modern ontology», and that the phenomenon of passivity has largely been «neglected by most philoso-phers». Reflected in these assertions is a 21st century perspective on Merleau-Ponty’s work, with relevance to current performative, corporeal and political re-workings of phenomenology. The article’s aim is to chart how Merleau-Ponty’s work on passivity, sleep and the unconscious represents a powerful critique of the Husserlian intentional model and the phenomenological concept of constitution, at the same time as opening potential for viewing consciousness as plural, culturally situated and diffracted.File | Dimensione | Formato | |
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