Con la sentenza Horgan Keegan c. Irlanda, in causa C-154/18, la Corte di Giustizia dichiara la legittimità di una circolare ministeriale che prevede, per gli insegnanti pubblici neoassunti, una tabella salariale e un inquadramento retributivo inferiori rispetto a quelli applicabili ai dipendenti già in servizio. La Corte non rinviene nella misura contestata una discriminazione indiretta fondata sull’età ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 2, lettera b) della direttiva 2000/78/CE, nonostante la presenza di un dato statistico concordante, secondo il quale il 70% degli insegnanti pubblici neoassunti, in qualsiasi anno, non supera i 25 anni si età. Tuttavia, la Corte non motiva la ragione per cui tale dato non sarebbe sufficiente a dimostrare l’effetto indirettamente discriminatorio della disposizione contestata. Al contrario, essa liquida la questione con un’argomentazione lacunosa e sbrigativa, limitandosi a rilevare che il criterio usato non è né indissolubilmente né indirettamente legato all’età.

La Corte di Giustizia interviene sulla discriminazione indiretta per età con un gioco di prestigio sul dato statistico / giulia frosecchi. - In: IL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. - ISSN 2499-2089. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 0-0.

La Corte di Giustizia interviene sulla discriminazione indiretta per età con un gioco di prestigio sul dato statistico

giulia frosecchi
2020

Abstract

Con la sentenza Horgan Keegan c. Irlanda, in causa C-154/18, la Corte di Giustizia dichiara la legittimità di una circolare ministeriale che prevede, per gli insegnanti pubblici neoassunti, una tabella salariale e un inquadramento retributivo inferiori rispetto a quelli applicabili ai dipendenti già in servizio. La Corte non rinviene nella misura contestata una discriminazione indiretta fondata sull’età ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 2, lettera b) della direttiva 2000/78/CE, nonostante la presenza di un dato statistico concordante, secondo il quale il 70% degli insegnanti pubblici neoassunti, in qualsiasi anno, non supera i 25 anni si età. Tuttavia, la Corte non motiva la ragione per cui tale dato non sarebbe sufficiente a dimostrare l’effetto indirettamente discriminatorio della disposizione contestata. Al contrario, essa liquida la questione con un’argomentazione lacunosa e sbrigativa, limitandosi a rilevare che il criterio usato non è né indissolubilmente né indirettamente legato all’età.
2020
0
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giulia frosecchi
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