L’attuale realtà di crisi planetaria, dovuta a un insieme di situazioni critiche, in primis quella ambientale e quella pandemica, vede convergere la necessità di appellarsi a ricerche e studi di ambiti disciplinari differenti, allo scopo di analizzare e individuare proposte di interventi pensati nell’ottica della complessità. Risulta sempre più evidente che il convergere di criticità planetarie oltre a quelle sopra considerate, come quelle individuabili nelle numerose e diffuse migrazioni, nelle guerre, nel monopolio delle risorse primarie e fondamentali, stanno insistentemente aumentando il divario tra povertà e ricchezza. Di fronte a tali evidenze diventa sempre più difficile immaginare su quale futuro investire. Dopo la perdita della speranza nelle magnifiche sorti e progressive, per Morin assume significato il fatto che finalmente nell’essere umano si sia fatta strada l’idea di antropocene, secondo cui non sono più «gli eventi climatico-ecologico-biologici che determinato il carattere dell’era planetaria nella quale entriamo, ma è la sconvolgente irruzione dell’umanità nella vita del pianeta. Oggi effettivamente si constata, grazie alla presa di coscienza ecologica, che il nostro sviluppo economico-tecno-scientifico sta degradando il pianeta» In tale contesto, la formazione di una coscienza ecologica deve superare la logica della parcellizzazione del sapere perché i processi implicati negli equilibri dell’ecosistema devono essere letti e analizzati meditando sul rapporto tra la parte e il tutto in quanto l’una è compresa nell’altra. Il pensiero di Morin ci spinge sempre più a cambiare la prospettiva della separazione tra le discipline, è infatti con il superamento delle forme di occultamento del sapere umano, dato dalla separazione artificiale dei saperi, che può essere recuperata la relazione con la natura madre. A tal fine sono in primis le scuole e le università che hanno il compito di avviare processi di conoscenza dell’umano, del suo inseparabile ed equo rapporto di reciprocità con la dimensione individuale, sociale e biologica. Alla luce di queste premesse, il contributo evidenzierà come sia stato condotto un percorso universitario di studio e ricerca-azione, volti allo sviluppo di conoscenze-competenze per il futuro ruolo docente, alla transdisciplinarietà, alla sperimentazione di modelli didattici attivi, alle riflessioni sulla coscienza ecologica.
«Exponi le tue idee»: una ricerca-azione partecipativa sull’uso del debate per l’educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza consapevole / silvia guetta. - In: PEDAGOGIA E VITA. - ISSN 0031-3777. - STAMPA. - (2022), pp. 150-160.
«Exponi le tue idee»: una ricerca-azione partecipativa sull’uso del debate per l’educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza consapevole
silvia guetta
2022
Abstract
L’attuale realtà di crisi planetaria, dovuta a un insieme di situazioni critiche, in primis quella ambientale e quella pandemica, vede convergere la necessità di appellarsi a ricerche e studi di ambiti disciplinari differenti, allo scopo di analizzare e individuare proposte di interventi pensati nell’ottica della complessità. Risulta sempre più evidente che il convergere di criticità planetarie oltre a quelle sopra considerate, come quelle individuabili nelle numerose e diffuse migrazioni, nelle guerre, nel monopolio delle risorse primarie e fondamentali, stanno insistentemente aumentando il divario tra povertà e ricchezza. Di fronte a tali evidenze diventa sempre più difficile immaginare su quale futuro investire. Dopo la perdita della speranza nelle magnifiche sorti e progressive, per Morin assume significato il fatto che finalmente nell’essere umano si sia fatta strada l’idea di antropocene, secondo cui non sono più «gli eventi climatico-ecologico-biologici che determinato il carattere dell’era planetaria nella quale entriamo, ma è la sconvolgente irruzione dell’umanità nella vita del pianeta. Oggi effettivamente si constata, grazie alla presa di coscienza ecologica, che il nostro sviluppo economico-tecno-scientifico sta degradando il pianeta» In tale contesto, la formazione di una coscienza ecologica deve superare la logica della parcellizzazione del sapere perché i processi implicati negli equilibri dell’ecosistema devono essere letti e analizzati meditando sul rapporto tra la parte e il tutto in quanto l’una è compresa nell’altra. Il pensiero di Morin ci spinge sempre più a cambiare la prospettiva della separazione tra le discipline, è infatti con il superamento delle forme di occultamento del sapere umano, dato dalla separazione artificiale dei saperi, che può essere recuperata la relazione con la natura madre. A tal fine sono in primis le scuole e le università che hanno il compito di avviare processi di conoscenza dell’umano, del suo inseparabile ed equo rapporto di reciprocità con la dimensione individuale, sociale e biologica. Alla luce di queste premesse, il contributo evidenzierà come sia stato condotto un percorso universitario di studio e ricerca-azione, volti allo sviluppo di conoscenze-competenze per il futuro ruolo docente, alla transdisciplinarietà, alla sperimentazione di modelli didattici attivi, alle riflessioni sulla coscienza ecologica.File | Dimensione | Formato | |
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