Che provengano dal tempo profondo della preistoria o che siano di epoca storica, i resti scheletrici umani (così come altri reperti, per esempio i corpi mummificati) racchiudono uno straordinario potenziale informativo per la nostra evoluzione biologica e culturale, e per la ricostruzione delle storie di vita del passato. Fra essi ci sono anche le reliquie, le vestigia di personaggi illustri, i reperti di interesse per l’antropologia forense. Rappresentano la base della ricerca scientifica e sono di grande interesse per la museologia, per la didattica dell'antropologia e per la diffusione delle conoscenze scientifiche sulla natura umana. Questo volume nasce dalla necessità e dall'urgenza di riflettere su una buona definizione dei resti umani. Essi rappresentano un vero e proprio archivio biologico delle popolazioni umane del passato, affiancandosi ai documenti a carattere storico e archeologico e assumendo, a pieno titolo, una valenza di bene culturale. Nondimeno, è necessario confrontarsi su diversi temi. Che tipo di patrimonio culturale rappresentano i resti umani? Quali figure professionali e quali strutture sono adeguati a conservarli? Quali sono i limiti, se vi sono, delle indagini scientifiche e della conservazione e tutela dei resti umani? Come possono orientarsi la ricerca e la formazione, se la definizione di questi reperti rimane incerta o ambigua? L’assenza di chiarezza su questi temi può comportare, e di fatto comporta, problemi, per cui vengono di volta in volta individuate soluzioni che non fanno riferimento a linee guida generali e condivise. Se poi queste si intrecciano con problemi di ordine religioso, etico e sociale, nonché politico, ne risulta un’incapacità di intervenire a livello istituzionale e accademico. Nonostante la peculiare tipologia dell’oggetto di studio, il volume si rivolgere a un pubblico più vasto della ristretta cerchia degli "addetti ai lavori", coinvolgendolo su questi temi (compresi quelli etici, religiosi e politici), sollecitando dunque una più ampia e consapevole riflessione.
Quel che resta. Scheletri e altri resti umani come beni culturali / Maria Giovanna Belcastro, Jacopo Moggi Cecchi, Giorgio Manzi. - STAMPA. - (2022).
Quel che resta. Scheletri e altri resti umani come beni culturali
Maria Giovanna Belcastro;Jacopo Moggi Cecchi;Giorgio Manzi
2022
Abstract
Che provengano dal tempo profondo della preistoria o che siano di epoca storica, i resti scheletrici umani (così come altri reperti, per esempio i corpi mummificati) racchiudono uno straordinario potenziale informativo per la nostra evoluzione biologica e culturale, e per la ricostruzione delle storie di vita del passato. Fra essi ci sono anche le reliquie, le vestigia di personaggi illustri, i reperti di interesse per l’antropologia forense. Rappresentano la base della ricerca scientifica e sono di grande interesse per la museologia, per la didattica dell'antropologia e per la diffusione delle conoscenze scientifiche sulla natura umana. Questo volume nasce dalla necessità e dall'urgenza di riflettere su una buona definizione dei resti umani. Essi rappresentano un vero e proprio archivio biologico delle popolazioni umane del passato, affiancandosi ai documenti a carattere storico e archeologico e assumendo, a pieno titolo, una valenza di bene culturale. Nondimeno, è necessario confrontarsi su diversi temi. Che tipo di patrimonio culturale rappresentano i resti umani? Quali figure professionali e quali strutture sono adeguati a conservarli? Quali sono i limiti, se vi sono, delle indagini scientifiche e della conservazione e tutela dei resti umani? Come possono orientarsi la ricerca e la formazione, se la definizione di questi reperti rimane incerta o ambigua? L’assenza di chiarezza su questi temi può comportare, e di fatto comporta, problemi, per cui vengono di volta in volta individuate soluzioni che non fanno riferimento a linee guida generali e condivise. Se poi queste si intrecciano con problemi di ordine religioso, etico e sociale, nonché politico, ne risulta un’incapacità di intervenire a livello istituzionale e accademico. Nonostante la peculiare tipologia dell’oggetto di studio, il volume si rivolgere a un pubblico più vasto della ristretta cerchia degli "addetti ai lavori", coinvolgendolo su questi temi (compresi quelli etici, religiosi e politici), sollecitando dunque una più ampia e consapevole riflessione.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.