Il diritto concorsuale italiano prevede diversi strumenti di regolazione della crisi d’impresa che, con il coinvolgimento dei creditori, mirano a evitare la liquidazione delle imprese in difficoltà e a favorirne il risanamento. Questo articolo presenta alcuni risultati dell’indagine empirica più ampia fi- nora condotta in Italia con riguardo agli accordi di ristrutturazione dei debiti di cui all’art. 182-bis L. Fall. e ai concordati preventivi in continuità aziendale. La ricerca mostra come questi strumenti coinvolgano, principalmente, le imprese di dimensioni maggiori, in particolar modo nel caso degli ADR, e che le imprese che utilizzano l’ADR versano in condizioni economiche meno critiche al mo- mento del deposito della domanda di omologazione dell’accordo rispetto a quelle che accedono al concordato, la cui situazione economico-finanziaria tende, invece, a deteriorarsi più rapidamente. Emerge anche che l’obiettivo della conservazione della continuità aziendale, cui la disciplina di entram- bi questi strumenti attribuisce centralità, è conseguito solo in una minoranza dei casi: molte imprese che ricorrono al concordato preventivo e, soprattutto, all’ADR cessano comunque la loro attività poco dopo il tentativo di ristrutturazione. Le imprese che sopravvivono mostrano spesso una ripresa parziale, relati- vamente più intensa per quelle che ricorrono al concordato. Tuttavia, le conclusioni con riguardo alle prestazioni – apparentemente superiori – dei concordati preventivi sono offuscate dalla lunga durata della fase esecutiva, che spesso non consente di osservare i risultati definitivi della procedura. The Italian insolvency framework envisages several restructuring tools that, with the in- volvement of creditors, aim to avoid liquidation and facilitate the continuation of the business. This article illustrates some results of the most extensive empirical research carried out so far in Italy on debt restructuring agreements (DRAs) and going-concern judicial composition with creditors. The re- search shows that those instruments, and particularly DRAs, are mainly used to deal with the crisis of large firms. Further, at the time of the initial filing, firms using DRAs turn out to be, on average, in less critical economic conditions than those resorting to judicial composition with creditors, whose di- stress arises and evolves more abruptly. Also, the effectiveness of those instruments, notwithstanding their declared aim, appears limited with respect to ensuring business continuity: many firms undergoing a restructuring through either of those instruments end up exiting the market, particularly in the case of DRAs. Firms that survive display only partial recovery, which is relatively more intense in judicial compo- sition with creditors. However, the apparently superior performance of judicial composition with credi- tors is overshadowed by the long duration of their implementation, which can prevent the observation of their final outcomes.

La continuità aziendale nella crisi d’impresa: una ricerca empirica sull’andamento di accordi di ristrutturazione del debito e concordati preventivi, 2009-2016 / ALESSANDRO DANOVI, IACOPO DONATI, ILARIA FORESTIERI, TOMMASO ORLANDO, ANDREA ZORZI. - In: IL DIRITTO FALLIMENTARE E DELLE SOCIETÀ COMMERCIALI. - ISSN 2704-8055. - STAMPA. - 2021:(2021), pp. 1146-1195.

La continuità aziendale nella crisi d’impresa: una ricerca empirica sull’andamento di accordi di ristrutturazione del debito e concordati preventivi, 2009-2016

ALESSANDRO DANOVI;IACOPO DONATI;ILARIA FORESTIERI;ANDREA ZORZI
2021

Abstract

Il diritto concorsuale italiano prevede diversi strumenti di regolazione della crisi d’impresa che, con il coinvolgimento dei creditori, mirano a evitare la liquidazione delle imprese in difficoltà e a favorirne il risanamento. Questo articolo presenta alcuni risultati dell’indagine empirica più ampia fi- nora condotta in Italia con riguardo agli accordi di ristrutturazione dei debiti di cui all’art. 182-bis L. Fall. e ai concordati preventivi in continuità aziendale. La ricerca mostra come questi strumenti coinvolgano, principalmente, le imprese di dimensioni maggiori, in particolar modo nel caso degli ADR, e che le imprese che utilizzano l’ADR versano in condizioni economiche meno critiche al mo- mento del deposito della domanda di omologazione dell’accordo rispetto a quelle che accedono al concordato, la cui situazione economico-finanziaria tende, invece, a deteriorarsi più rapidamente. Emerge anche che l’obiettivo della conservazione della continuità aziendale, cui la disciplina di entram- bi questi strumenti attribuisce centralità, è conseguito solo in una minoranza dei casi: molte imprese che ricorrono al concordato preventivo e, soprattutto, all’ADR cessano comunque la loro attività poco dopo il tentativo di ristrutturazione. Le imprese che sopravvivono mostrano spesso una ripresa parziale, relati- vamente più intensa per quelle che ricorrono al concordato. Tuttavia, le conclusioni con riguardo alle prestazioni – apparentemente superiori – dei concordati preventivi sono offuscate dalla lunga durata della fase esecutiva, che spesso non consente di osservare i risultati definitivi della procedura. The Italian insolvency framework envisages several restructuring tools that, with the in- volvement of creditors, aim to avoid liquidation and facilitate the continuation of the business. This article illustrates some results of the most extensive empirical research carried out so far in Italy on debt restructuring agreements (DRAs) and going-concern judicial composition with creditors. The re- search shows that those instruments, and particularly DRAs, are mainly used to deal with the crisis of large firms. Further, at the time of the initial filing, firms using DRAs turn out to be, on average, in less critical economic conditions than those resorting to judicial composition with creditors, whose di- stress arises and evolves more abruptly. Also, the effectiveness of those instruments, notwithstanding their declared aim, appears limited with respect to ensuring business continuity: many firms undergoing a restructuring through either of those instruments end up exiting the market, particularly in the case of DRAs. Firms that survive display only partial recovery, which is relatively more intense in judicial compo- sition with creditors. However, the apparently superior performance of judicial composition with credi- tors is overshadowed by the long duration of their implementation, which can prevent the observation of their final outcomes.
2021
2021
1146
1195
ALESSANDRO DANOVI, IACOPO DONATI, ILARIA FORESTIERI, TOMMASO ORLANDO, ANDREA ZORZI
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