Sicurezza alimentare nei conflitti: il caso dello Yemen

Lo Yemen è uno stato della Penisola Araba che conta circa 30 milioni di abitanti, presenta gravi condizioni di povertà e sottosviluppo diffuso e dipende totalmente da aiuti esterni. Ha poche risorse naturali, una superficie coltivabile solo in minima parte, che lo rendono estremamente vulnerabile a crisi alimentari Nel 2012, il 46% della popolazione era in condizioni di insicurezza alimentare, di cui il 22% in emergenza, e il 24% in crisi. La malnutrizione acuta varia dal 6 al 28%. Le aree più colpite sono i governatorati del sud-ovest della regione. Il conflitto interno che si è scatenato fra il 2014 e il 2015 ha esacerbato le condizioni già fragili del paese, particolarmente nella regione sud-occidentale dove avviene la maggioranza degli scontri fra il governo e la minoranza Houthi. Nel 2020 il sistema agricolo ha subito un ulteriore shock dovuto agli sciami di locuste che si sono mossi fra Yemen e Corno d’Africa (FAO, 2021) A questo quadro si è aggiunta la pandemia di Covid-19 che ha ulteriormente aggravato la crisi, erodendo significativamente la capacità delle famiglie di far fronte a nuovi e più intensi shock. Lo scopo di questo lavoro è di analizzare gli indicatori di sicurezza alimentare disponibili per il territorio yemenita in maniera disaggregata, riconoscendo le forti disparità presenti sul territorio, e mettendoli in relazione con l’intensità dei conflitti, e con altri fattori ambientali e strutturali, quali l’andamento dei prezzi del cibo nelle maggiori città, e parametri climatici. In secondo luogo, questo lavoro si propone di utilizzare i risultati ottenuti per simulare il possibile andamento della sicurezza alimentare.