Utilizzando metodologie di analisi qualitativa del contenuto, il saggio esamina alcune delle implicazioni dell'uso delle proiezioni video nei contesti live della popular music, presentando due casi di studio: quello dei Kraftwerk, che sviluppano un “doppio” volto a disumanizzare la performance, in linea con la celebrazione della macchina e dell'androide cruciale per la loro estetica; e quello dei Gorillaz, una band virtuale composta da personaggi animati che agiscono su schermi o come ologrammi, mentre i “veri” musicisti rimangono nascosti. In entrambi i casi, scelte specifiche nell'uso delle proiezioni video influiscono sullo statuto ontologico dell'autore/performer, innescando una riflessione sulla natura della performance musicale e problematizzando i concetti di liveness e autenticità. /// ENGLISH: Resorting to qualitative content analysis, this essay investigates some implications of the use of video projections in popular music concerts through the study of two cases: that of Kraftwerk, who develop a “double” aim to de-humanize the performance, in line with the celebration of the machine and the android, crucial elements in their aesthetics; and that of Gorillaz, a virtual band consisting of animated characters acting on screens or as holograms, while the “real” musicians stay hidden. In both cases, specific choices in the use of video projections affect the ontological status of the author/performer, triggering a reflection on the nature of musical performance and problematizing the concepts of liveness and authenticity.
Écrans, médiations et authenticité dans le concert pop : deux cas d’étude / Sarno, Giulia. - In: VOLUME !. - ISSN 2117-4148. - STAMPA. - 18:(2021), pp. 151-163. [10.4000/volume.9768]
Écrans, médiations et authenticité dans le concert pop : deux cas d’étude
Sarno, Giulia
2021
Abstract
Utilizzando metodologie di analisi qualitativa del contenuto, il saggio esamina alcune delle implicazioni dell'uso delle proiezioni video nei contesti live della popular music, presentando due casi di studio: quello dei Kraftwerk, che sviluppano un “doppio” volto a disumanizzare la performance, in linea con la celebrazione della macchina e dell'androide cruciale per la loro estetica; e quello dei Gorillaz, una band virtuale composta da personaggi animati che agiscono su schermi o come ologrammi, mentre i “veri” musicisti rimangono nascosti. In entrambi i casi, scelte specifiche nell'uso delle proiezioni video influiscono sullo statuto ontologico dell'autore/performer, innescando una riflessione sulla natura della performance musicale e problematizzando i concetti di liveness e autenticità. /// ENGLISH: Resorting to qualitative content analysis, this essay investigates some implications of the use of video projections in popular music concerts through the study of two cases: that of Kraftwerk, who develop a “double” aim to de-humanize the performance, in line with the celebration of the machine and the android, crucial elements in their aesthetics; and that of Gorillaz, a virtual band consisting of animated characters acting on screens or as holograms, while the “real” musicians stay hidden. In both cases, specific choices in the use of video projections affect the ontological status of the author/performer, triggering a reflection on the nature of musical performance and problematizing the concepts of liveness and authenticity.File | Dimensione | Formato | |
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