Basato su una serie di indagini su documenti inediti, la presente proposta pone l’attenzione sul caso de Il deserto rosso (1964). La mia ricerca è incentrata sulle inchieste preliminari di Flavio Nicolini – conservate presso l’Archivio ‘Michelangelo Antonioni’ di Ferrara – effettuate tra il 1962 e il 1963. Si tratta di fascicoli ricchi di presupposti per gettare nuova luce sul processo genetico della sceneggiatura; le investigazioni effettuate da Nicolini si focalizzano in particolare sulla costruzione sia dei personaggi sia del contesto geografico e socioculturale del film. Fra le carte più interessanti: testimonianze di medici e pazienti di un ospedale psichiatrico di Imola, raccolte al fine di approfondire le patologie che affliggono Giuliana (agorafobia e depressione); sopralluoghi presso lo stabilimento ANIC di Ravenna, con interviste a operai e ingegneri, per scandagliare il tema della psicologia del lavoro e della salute mentale in fabbrica. Tramite lo spoglio incrociato di tali fonti archivistiche con una delle prime versioni dattiloscritte della sceneggiatura – tenendo conto degli opportuni riferimenti bibliografici – l’obiettivo è quello di rileggere in un’ottica storico-filologica specifiche sequenze filmiche come i dialoghi tra la protagonista e il figlio e quelli tra Corrado e i perforatori. In tal modo si tenterà di rintracciare le modalità con cui tali materiali siano stati rielaborati da Antonioni e da Tonino Guerra in fase di sceneggiatura.

Le mani invisibili de Il deserto rosso. Dall’inchiesta alla sceneggiatura / Giuseppe Mattia. - In: LA VALLE DELL'EDEN. - ISSN 1970-6391. - STAMPA. - 39:(2022), pp. 129-139.

Le mani invisibili de Il deserto rosso. Dall’inchiesta alla sceneggiatura

Giuseppe Mattia
2022

Abstract

Basato su una serie di indagini su documenti inediti, la presente proposta pone l’attenzione sul caso de Il deserto rosso (1964). La mia ricerca è incentrata sulle inchieste preliminari di Flavio Nicolini – conservate presso l’Archivio ‘Michelangelo Antonioni’ di Ferrara – effettuate tra il 1962 e il 1963. Si tratta di fascicoli ricchi di presupposti per gettare nuova luce sul processo genetico della sceneggiatura; le investigazioni effettuate da Nicolini si focalizzano in particolare sulla costruzione sia dei personaggi sia del contesto geografico e socioculturale del film. Fra le carte più interessanti: testimonianze di medici e pazienti di un ospedale psichiatrico di Imola, raccolte al fine di approfondire le patologie che affliggono Giuliana (agorafobia e depressione); sopralluoghi presso lo stabilimento ANIC di Ravenna, con interviste a operai e ingegneri, per scandagliare il tema della psicologia del lavoro e della salute mentale in fabbrica. Tramite lo spoglio incrociato di tali fonti archivistiche con una delle prime versioni dattiloscritte della sceneggiatura – tenendo conto degli opportuni riferimenti bibliografici – l’obiettivo è quello di rileggere in un’ottica storico-filologica specifiche sequenze filmiche come i dialoghi tra la protagonista e il figlio e quelli tra Corrado e i perforatori. In tal modo si tenterà di rintracciare le modalità con cui tali materiali siano stati rielaborati da Antonioni e da Tonino Guerra in fase di sceneggiatura.
2022
39
129
139
Giuseppe Mattia
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