La Lomellina è un’area in provincia di Pavia, a bassa densità abitativa e costellata di paesi medio piccoli, di cui la maggior parte non arrivano ai cinquemila abitanti. È una pianura coltivata a riso, mais e grano in cui produzione e lavorazione agricole rappresentano le attività più visibili. Esistono anche sporadiche industrie, di cui la più imponente è la raffineria petrolchimica Eni di Sannazzaro de’ Burgondi. Nell’Atlante italiano dei conflitti ambientali del Cdca (Centro documentazione conflitti ambientali) e ASud tale impianto rappresenta uno dei luoghi considerati meritevoli di attenzione, ma l’opposizione locale è definita di bassa intensità -attività modesta di organizzazioni locali con scarsa capacità di mobilitazione- e la temporalità del conflitto è considerata latente -mobilitazioni ancora non visibili . Il rapporto tra le comunità locali e gli impianti industriali attira spesso l’attenzione di analisti e analiste nei momenti di forte concentrazione di istanze oppositive, in cui i movimenti sociali emergono alla cronaca. Tuttavia, rispetto alle diverse territorialità concorrenti, ossia alle varie strategie territoriali degli attori, e ai significati che vengono attribuiti ai processi, esistono varie attitudini della cittadinanza, delle associazioni e degli amministratori locali nei confronti degli impianti generatori di energia, che rappresentano spesso elementi territoriali contesi. In tal senso le mobilitazioni “a bassa intensità”, l’accettazione sociale e la legittimazione raccontano uno spaccato dei territori e del rapporto con elementi industriali specifici. Il tema delle attitudini sociali, delle aspettative e degli orizzonti immaginati in relazione agli impianti è complesso e si concretizza in discorsi e pratiche sociali che non si limitano e non possono limitarsi a un’opposizione radicale o a una strenua accettazione e legittimazione. L’idea non è quindi di indagare qualcosa che non c’è, di cercare una conflittualità dove essa è latente, ma di esplorare le contraddizioni e la complessità della relazione della comunità locale con l’impianto, che dipende anche da dinamiche di dipendenza economica e organizzativa, dalle caratteristiche industriali e di gestione degli impianti da fonti fossili e dalle disparità di potere degli attori coinvolti.

Conflitti aliEni. Raffineria e territorio a Sannazzaro de’ Burgondi / Cecilia Pasini. - In: ZAPRUDER. - ISSN 1723-0020. - STAMPA. - Ambienti ostili:(2022), pp. 58.106-58.116.

Conflitti aliEni. Raffineria e territorio a Sannazzaro de’ Burgondi

Cecilia Pasini
2022

Abstract

La Lomellina è un’area in provincia di Pavia, a bassa densità abitativa e costellata di paesi medio piccoli, di cui la maggior parte non arrivano ai cinquemila abitanti. È una pianura coltivata a riso, mais e grano in cui produzione e lavorazione agricole rappresentano le attività più visibili. Esistono anche sporadiche industrie, di cui la più imponente è la raffineria petrolchimica Eni di Sannazzaro de’ Burgondi. Nell’Atlante italiano dei conflitti ambientali del Cdca (Centro documentazione conflitti ambientali) e ASud tale impianto rappresenta uno dei luoghi considerati meritevoli di attenzione, ma l’opposizione locale è definita di bassa intensità -attività modesta di organizzazioni locali con scarsa capacità di mobilitazione- e la temporalità del conflitto è considerata latente -mobilitazioni ancora non visibili . Il rapporto tra le comunità locali e gli impianti industriali attira spesso l’attenzione di analisti e analiste nei momenti di forte concentrazione di istanze oppositive, in cui i movimenti sociali emergono alla cronaca. Tuttavia, rispetto alle diverse territorialità concorrenti, ossia alle varie strategie territoriali degli attori, e ai significati che vengono attribuiti ai processi, esistono varie attitudini della cittadinanza, delle associazioni e degli amministratori locali nei confronti degli impianti generatori di energia, che rappresentano spesso elementi territoriali contesi. In tal senso le mobilitazioni “a bassa intensità”, l’accettazione sociale e la legittimazione raccontano uno spaccato dei territori e del rapporto con elementi industriali specifici. Il tema delle attitudini sociali, delle aspettative e degli orizzonti immaginati in relazione agli impianti è complesso e si concretizza in discorsi e pratiche sociali che non si limitano e non possono limitarsi a un’opposizione radicale o a una strenua accettazione e legittimazione. L’idea non è quindi di indagare qualcosa che non c’è, di cercare una conflittualità dove essa è latente, ma di esplorare le contraddizioni e la complessità della relazione della comunità locale con l’impianto, che dipende anche da dinamiche di dipendenza economica e organizzativa, dalle caratteristiche industriali e di gestione degli impianti da fonti fossili e dalle disparità di potere degli attori coinvolti.
2022
Ambienti ostili
106
116
Cecilia Pasini
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