In Arte e coscienza d’oggi il giovane Pirandello riscontra un preoccupante stato di «malessere intellettuale», generato dalla totale disgregazione etica ed estetica della vita. Gli uomini, precipitati nel «completo naufragio morale» e paralizzati dal tedio e dalla noia, si aggirano tra le rovine del presente «come estranei alla vita, disinteressati e senza curiosità» o si muovono in un labirinto esistenziale alla ricerca di una via d’uscita, senza trovarla. Ma dall’abisso dell’io emerge il bisogno di «scribacchiare» su un foglio di carta i frammenti dell’in- sensatezza del fare, i pensieri sconnessi e le vibrazioni telluriche dell’animo, ricomponendo gli orli di un’esistenza pericolante, come quella della protagonista di Suo marito, una scrittrice, e quella del suo autore. Nell’epilogo dei Quaderni di Serafino Gubbio operatore l’io narrante, rimasto muto a seguito di un incidente durante le riprese, si aggrappa saldamente alla scrittu- ra, oramai l’ultimo e l’unico mezzo per comunicare con gli uomini. Non è un caso che nella penultima notte di vita Pirandello non riusciva a pensare ad altro che a comporre la conclusio- ne dei Giganti della montagna, con la speranza di guarire presto e di ritornare alla penna «per trascrivere» il finale del mito dell’Arte. Neppure nel doloroso tempo dell’addio cessa il bisogno di mettere in scrittura la vita come «la sente in sé per tutti». Proprio come ha fatto il suo primo personaggio-scrittore, il fu Mattia Pascal. «Una penna e un pezzo di carta: non mi resta più altro mezzo per comunicare con gli uomi- ni». Existential Malaise in Pirandello and the Function of Writing · In Arte e coscienza d’oggi the young Luigi Pirandello had fallen into a worrisome state of «malessere intellettuale» generated by the total ethical and aesthetic disintegration of life. Men, transformed into «completo naufragio morale», paralyzed by the tedium and boredom of life, wander around the ruins of the present «come estranei alla vita, disinteressati e senza curiosità» or they move through an existential labyrinth in search of a way out that is never to be found. But from the depths of the self comes the need to «scribacchiare» on a page, to jot down some fragments about the senselessness of taking action, some unconnected thoughts and vibrations of the terrestrial soul, recomposing the outlines of a precarious existence, like that of the protagonist in Suo marito, a woman writer, as well as that of the author. In the epilogue to the Quaderni di Serafino Gubbio operatore the first- person narrator, who is unable to speak as a result of an incident while he was filming, embraces writing as his last and only way of communicating with people. It is not by chance that, at the very end of his life, Pirandello could think of little else but to finish the ending of Giganti della montagna, hoping to heal quickly and compose the finale of the great myth of Art. The need to finish writing life as «la sente in sé per tutti» did not disappear even as he was saying his final goodbyes; just as his first writer/character did, il fu Mattia Pascal.
«Una penna e un pezzo di carta: non mi resta più altro mezzo per comunicare con gli uomini». Il malessere esistenziale di Pirandello e la funzione della scrittura / marcello sabbatino. - In: PIRANDELLIANA. - ISSN 1971-9035. - STAMPA. - 13:(2019), pp. 51-62.
«Una penna e un pezzo di carta: non mi resta più altro mezzo per comunicare con gli uomini». Il malessere esistenziale di Pirandello e la funzione della scrittura
marcello sabbatino
2019
Abstract
In Arte e coscienza d’oggi il giovane Pirandello riscontra un preoccupante stato di «malessere intellettuale», generato dalla totale disgregazione etica ed estetica della vita. Gli uomini, precipitati nel «completo naufragio morale» e paralizzati dal tedio e dalla noia, si aggirano tra le rovine del presente «come estranei alla vita, disinteressati e senza curiosità» o si muovono in un labirinto esistenziale alla ricerca di una via d’uscita, senza trovarla. Ma dall’abisso dell’io emerge il bisogno di «scribacchiare» su un foglio di carta i frammenti dell’in- sensatezza del fare, i pensieri sconnessi e le vibrazioni telluriche dell’animo, ricomponendo gli orli di un’esistenza pericolante, come quella della protagonista di Suo marito, una scrittrice, e quella del suo autore. Nell’epilogo dei Quaderni di Serafino Gubbio operatore l’io narrante, rimasto muto a seguito di un incidente durante le riprese, si aggrappa saldamente alla scrittu- ra, oramai l’ultimo e l’unico mezzo per comunicare con gli uomini. Non è un caso che nella penultima notte di vita Pirandello non riusciva a pensare ad altro che a comporre la conclusio- ne dei Giganti della montagna, con la speranza di guarire presto e di ritornare alla penna «per trascrivere» il finale del mito dell’Arte. Neppure nel doloroso tempo dell’addio cessa il bisogno di mettere in scrittura la vita come «la sente in sé per tutti». Proprio come ha fatto il suo primo personaggio-scrittore, il fu Mattia Pascal. «Una penna e un pezzo di carta: non mi resta più altro mezzo per comunicare con gli uomi- ni». Existential Malaise in Pirandello and the Function of Writing · In Arte e coscienza d’oggi the young Luigi Pirandello had fallen into a worrisome state of «malessere intellettuale» generated by the total ethical and aesthetic disintegration of life. Men, transformed into «completo naufragio morale», paralyzed by the tedium and boredom of life, wander around the ruins of the present «come estranei alla vita, disinteressati e senza curiosità» or they move through an existential labyrinth in search of a way out that is never to be found. But from the depths of the self comes the need to «scribacchiare» on a page, to jot down some fragments about the senselessness of taking action, some unconnected thoughts and vibrations of the terrestrial soul, recomposing the outlines of a precarious existence, like that of the protagonist in Suo marito, a woman writer, as well as that of the author. In the epilogue to the Quaderni di Serafino Gubbio operatore the first- person narrator, who is unable to speak as a result of an incident while he was filming, embraces writing as his last and only way of communicating with people. It is not by chance that, at the very end of his life, Pirandello could think of little else but to finish the ending of Giganti della montagna, hoping to heal quickly and compose the finale of the great myth of Art. The need to finish writing life as «la sente in sé per tutti» did not disappear even as he was saying his final goodbyes; just as his first writer/character did, il fu Mattia Pascal.File | Dimensione | Formato | |
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