Con l’intento di ricostruire il tortuoso percorso che Pirandello dovette affrontare per divenire se stesso, l’analisi stratigrafica della novella Il «no» di Anna (1895), radicalmente rivisitata e pubblicata con il titolo Lillina e Mita (1906), introduce nel laboratorio dello scrittore. In un totale stravolgimento dell’impianto narrativo, le date delle due edizioni possono essere lette in modo simbolico: la prima ancorata all’Ottocento e ai modelli narrativi del secolo; la seconda, agli albori del nuovo tempo, dopo la svolta avvenuta con Il fu Mattia Pascal, già proiettata verso l’orizzonte umoristico. Inoltre, il saggio arricchisce con nuovi tasselli il complesso mosaico della circolarità di materiali che caratterizza l’universo pirandelliano. Alcuni frammenti de Il «no» di Anna ricompaiono invariati nella prima edizione della novella Lontano (1902), mentre altri da quest’ultima ricompaiono in Lillina e Mita, instaurando un rapporto triangolare tra i testi. Infine, la riscrittura dell’explicit di un racconto scritto undici anni prima conferma la legge terribile che tiene sotto scacco gli individui nel mondo moderno. With the aim of reconstructing the tortuous path Pirandello had to take to become himself, the stratigraphic analysis of the novella Il "no" di Anna (1895), radically revised and published as Lillina e Mita (1906), introduces the writer's workshop. In a radical overhaul of the narrative structure, the dates of the two editions can be read symbolically: the first anchored to the 19th century and the narrative models of the century; the second, at the dawn of the new era, after the turning point with Il fu Mattia Pascal, already projected towards the humorous horizon. Moreover, the essay adds new pieces to the complex mosaic of the circularity of materials that characterises Pirandello's work. Some fragments from Il «no» di Anna reappear unchanged in the first edition of the novella Lontano (1902), while others from Lontano reappear in Lillina and Mita, establishing a triangular relationship between the texts. Finally, the rewriting of the explicit of a novella written eleven years earlier confirms the terrible law of the world.
Da 'Il «no» di Anna' a 'Lillina e Mita'. Appunti sulle tecniche di riscrittura in Pirandello / marcello sabbatino. - In: GIORNALE STORICO DELLA LETTERATURA ITALIANA. - ISSN 0017-0496. - STAMPA. - CXCVIII:(2021), pp. 505-525.
Da 'Il «no» di Anna' a 'Lillina e Mita'. Appunti sulle tecniche di riscrittura in Pirandello
marcello sabbatino
2021
Abstract
Con l’intento di ricostruire il tortuoso percorso che Pirandello dovette affrontare per divenire se stesso, l’analisi stratigrafica della novella Il «no» di Anna (1895), radicalmente rivisitata e pubblicata con il titolo Lillina e Mita (1906), introduce nel laboratorio dello scrittore. In un totale stravolgimento dell’impianto narrativo, le date delle due edizioni possono essere lette in modo simbolico: la prima ancorata all’Ottocento e ai modelli narrativi del secolo; la seconda, agli albori del nuovo tempo, dopo la svolta avvenuta con Il fu Mattia Pascal, già proiettata verso l’orizzonte umoristico. Inoltre, il saggio arricchisce con nuovi tasselli il complesso mosaico della circolarità di materiali che caratterizza l’universo pirandelliano. Alcuni frammenti de Il «no» di Anna ricompaiono invariati nella prima edizione della novella Lontano (1902), mentre altri da quest’ultima ricompaiono in Lillina e Mita, instaurando un rapporto triangolare tra i testi. Infine, la riscrittura dell’explicit di un racconto scritto undici anni prima conferma la legge terribile che tiene sotto scacco gli individui nel mondo moderno. With the aim of reconstructing the tortuous path Pirandello had to take to become himself, the stratigraphic analysis of the novella Il "no" di Anna (1895), radically revised and published as Lillina e Mita (1906), introduces the writer's workshop. In a radical overhaul of the narrative structure, the dates of the two editions can be read symbolically: the first anchored to the 19th century and the narrative models of the century; the second, at the dawn of the new era, after the turning point with Il fu Mattia Pascal, already projected towards the humorous horizon. Moreover, the essay adds new pieces to the complex mosaic of the circularity of materials that characterises Pirandello's work. Some fragments from Il «no» di Anna reappear unchanged in the first edition of the novella Lontano (1902), while others from Lontano reappear in Lillina and Mita, establishing a triangular relationship between the texts. Finally, the rewriting of the explicit of a novella written eleven years earlier confirms the terrible law of the world.File | Dimensione | Formato | |
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