Fra il febbraio e il marzo 1848, esce a Livorno un atto unico, strutturato in sette scene, intitolato "Sogno fantastico di una notte di Carnevale". L’anonima autrice è la cinquantenne livornese Angelica Palli Bartolomei, scrittrice e patriota. Il protagonista, Lodovico, un giovane esule lombardo, si ritrova nella piazza di una non meglio definita «Città dell’Italia Costituzionale» nel pieno dei festeggiamenti per le concessioni costituzionali. Il suo monito, rivolto agli astanti, a non esultare prematuramente («Pensate alla Lombardia!», «Finché non sei libera tutta dall’Alpi al mare, Italia, non esultare!»), rimane inascoltato. Calata la notte, appare in sonno a Lodovico un coro di Morti lombardi. Questi, con perentorio piglio anaforico, incitano l’Italia indipendente a impugnare le armi contro il «ferro Tedesco». Il testo, che condivide molti tratti con la pubblicistica risorgimentale (specie nella figura dell’esule visionario, ricorrente da Berchet a Rossetti), si distingue per la propositiva concretezza dei toni e per il rigore dell’argomentazione politica. Nel saggio, il "Sogno" è riprodotto integralmente rispettando l’unica stampa esistente (Livorno, Pozzolini, 1848) con corredo di note a piè di pagina. Between February and March 1848, "Sogno fantastico di una notte di Carnevale", a one-act play made up of seven scenes, was published in Livorno. The play – published anonymously – was written by the fifty-year-old Angelica Palli Bartolomei, a writer and patriot from Livorno. The protagonist, Lodovico, a young Lombard exile, finds himself in the square of an unspecified «Città dell’Italia Costituzionale» in the midst of a gathering celebrating the recent constitutional concessions. He warns the bystanders not to exult prematurely («Pensate alla Lombardia!», «Finché non sei libera tutta dall’Alpi al mare, Italia, non esultare!»), but his warnings fall on deaf ears. When night falls, a chorus of dead Lombards appears in Lodovico’s dream. The chorus, in an insistent, anaphoric tone, incites independent Italy to arms against the «ferro Tedesco». This play, which shares many traits with other publications of the Risorgimento (especially in the figure of the visionary exile, ecurring from Berchet to Rossetti), stands out for its constructive, resolu te style, as well as for the rigor of its political argumentation. In this essay, the "Sogno" is reproduced in full, respecting the only existing print (Livorno, Pozzolini, 1848) with footnotes.

Passione e disincanto nel "Sogno" di Angelica Palli / Giulia Tellini. - In: STUDI E PROBLEMI DI CRITICA TESTUALE. - ISSN 1826-722X. - STAMPA. - 98:(2019), pp. 205-233.

Passione e disincanto nel "Sogno" di Angelica Palli

Giulia Tellini
2019

Abstract

Fra il febbraio e il marzo 1848, esce a Livorno un atto unico, strutturato in sette scene, intitolato "Sogno fantastico di una notte di Carnevale". L’anonima autrice è la cinquantenne livornese Angelica Palli Bartolomei, scrittrice e patriota. Il protagonista, Lodovico, un giovane esule lombardo, si ritrova nella piazza di una non meglio definita «Città dell’Italia Costituzionale» nel pieno dei festeggiamenti per le concessioni costituzionali. Il suo monito, rivolto agli astanti, a non esultare prematuramente («Pensate alla Lombardia!», «Finché non sei libera tutta dall’Alpi al mare, Italia, non esultare!»), rimane inascoltato. Calata la notte, appare in sonno a Lodovico un coro di Morti lombardi. Questi, con perentorio piglio anaforico, incitano l’Italia indipendente a impugnare le armi contro il «ferro Tedesco». Il testo, che condivide molti tratti con la pubblicistica risorgimentale (specie nella figura dell’esule visionario, ricorrente da Berchet a Rossetti), si distingue per la propositiva concretezza dei toni e per il rigore dell’argomentazione politica. Nel saggio, il "Sogno" è riprodotto integralmente rispettando l’unica stampa esistente (Livorno, Pozzolini, 1848) con corredo di note a piè di pagina. Between February and March 1848, "Sogno fantastico di una notte di Carnevale", a one-act play made up of seven scenes, was published in Livorno. The play – published anonymously – was written by the fifty-year-old Angelica Palli Bartolomei, a writer and patriot from Livorno. The protagonist, Lodovico, a young Lombard exile, finds himself in the square of an unspecified «Città dell’Italia Costituzionale» in the midst of a gathering celebrating the recent constitutional concessions. He warns the bystanders not to exult prematurely («Pensate alla Lombardia!», «Finché non sei libera tutta dall’Alpi al mare, Italia, non esultare!»), but his warnings fall on deaf ears. When night falls, a chorus of dead Lombards appears in Lodovico’s dream. The chorus, in an insistent, anaphoric tone, incites independent Italy to arms against the «ferro Tedesco». This play, which shares many traits with other publications of the Risorgimento (especially in the figure of the visionary exile, ecurring from Berchet to Rossetti), stands out for its constructive, resolu te style, as well as for the rigor of its political argumentation. In this essay, the "Sogno" is reproduced in full, respecting the only existing print (Livorno, Pozzolini, 1848) with footnotes.
2019
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205
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