Nel giugno 2022, la Corte Suprema ha reso note tre sentenze che, lette congiuntamente, possono ritenersi una sorta di manifesto dell’ideologia conservatrice dell’attuale maggioranza: Dobbs v. Jackson, New York State Rifle and Pistol Association v. Bruen, West Virginia v. Environmental Protection Agency. Delle tre decisioni Dobbs è senz’altro quella che ha avuto la risonanza maggiore per svariati e significativi motivi. Dobbs dichiara inesistente un diritto costituzionalmente tutelato da più di cinquant’anni e compie l’overruling di due importanti precedenti, Roe e Casey, definendoli “egregioulsy wrong. In particolare, Dobbs, superando Casey, disconosce un “precedente sul precedente”, poiché in questo caso non solo si era riaffermata la validità del nucleo centrale del diritto delle donne ad interrompere la gravidanza così come riconosciuto in Roe, ma ne era stata esaminata nel dettaglio l’autorità di precedente e confermata la perdurante forza vincolante. Inoltre, Dobbs adotta un approccio ermeneutico particolare, non tantooriginalista quanto, piuttosto, tradizionalista che potrebbe condurre a porre in dubbio altri diritti fondamentali inerenti alle scelte più intime della persona nati all’ombra della “due process clause”. Per comprendere le implicazioni profonde di Dobbs e cogliere l’asprezza del dibattito politico che ne è alla base, è opportuno avere contezza della lunga storia che ha condotto alla pronuncia. Una storia che si è svolta all’interno di una complessa rete di controversie che hanno interessato sia le corti statali sia quelle federali ove si è discusso della legittimità di leggi restrittive del diritto di aborto diverse da quella del Missouri oggetto di Dobbs. In questo contesto, di particolare rilievo è la sentenza Whole Woman’s Healthv. Jackson, ove veniva in considerazione una controversa legge del Texas che consente l’aborto solo prima della percezione da parte del medico del battito cardiaco del feto ed inoltre non permette alle autorità dello stato di perseguire i trasgressori rimettendo questo potere esclusivamente nelle mani dei comuni cittadini che possono esercitarlo attraverso “private civil actions”. Il modo in cui la legge del Texas è formulata è decisamente insolito e può produrre effetti preoccupanti che vanno ben oltre la questione del diritto di aborto. In primo luogo, si reinventa la figura del “cacciatore di taglie” laddove i cittadini sonoincoraggiati a proporre azioni nei confronti di presunti trasgressori ottenendo, in caso di vittoria, una ricompensa. In secondo luogo, poiché si esclude espressamente che l’azione sia esercitata da soggetti pubblici, la legge pare essere ideata proprio al fine di evitare la judicial review delle corti federali. In Whole Woman’s Health v. Jackson la Corte Suprema avrebbe potuto cogliere l’occasione per valutare la legittimità costituzionale della legge del Texas, soprattutto laddove costruita con lo scopo di aggirare la judicial review, ma ha invece evitato di affrontare tale importante questione emanando una pronuncia di natura meramente processuale e di portata molto limitata. Alla fine di questa lunga storia, iniziata nel 1973 con Roe v. Wade, è possibile osservare: Dobbs è una decisione drammaticamente importante per i diritti delle donne e getta un’ombra inquietante anche su altri diritti tutelati da una lettura sostanziale della “due process clause”; ma Whole Woman’s proietta intorno a sé un’ombra ancora più buia perché evita di giudicare una legge che mette in dubbio la judicial review federale.

La giurisprudenza della Corte Suprema degli Stati Uniti in tema di aborto. Una lunga storia americana / Vittoria Barsotti. - In: RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO E PROCEDURA PENALE. - ISSN 0557-1391. - STAMPA. - 2022:(2022), pp. 1423-1440.

La giurisprudenza della Corte Suprema degli Stati Uniti in tema di aborto. Una lunga storia americana

Vittoria Barsotti
2022

Abstract

Nel giugno 2022, la Corte Suprema ha reso note tre sentenze che, lette congiuntamente, possono ritenersi una sorta di manifesto dell’ideologia conservatrice dell’attuale maggioranza: Dobbs v. Jackson, New York State Rifle and Pistol Association v. Bruen, West Virginia v. Environmental Protection Agency. Delle tre decisioni Dobbs è senz’altro quella che ha avuto la risonanza maggiore per svariati e significativi motivi. Dobbs dichiara inesistente un diritto costituzionalmente tutelato da più di cinquant’anni e compie l’overruling di due importanti precedenti, Roe e Casey, definendoli “egregioulsy wrong. In particolare, Dobbs, superando Casey, disconosce un “precedente sul precedente”, poiché in questo caso non solo si era riaffermata la validità del nucleo centrale del diritto delle donne ad interrompere la gravidanza così come riconosciuto in Roe, ma ne era stata esaminata nel dettaglio l’autorità di precedente e confermata la perdurante forza vincolante. Inoltre, Dobbs adotta un approccio ermeneutico particolare, non tantooriginalista quanto, piuttosto, tradizionalista che potrebbe condurre a porre in dubbio altri diritti fondamentali inerenti alle scelte più intime della persona nati all’ombra della “due process clause”. Per comprendere le implicazioni profonde di Dobbs e cogliere l’asprezza del dibattito politico che ne è alla base, è opportuno avere contezza della lunga storia che ha condotto alla pronuncia. Una storia che si è svolta all’interno di una complessa rete di controversie che hanno interessato sia le corti statali sia quelle federali ove si è discusso della legittimità di leggi restrittive del diritto di aborto diverse da quella del Missouri oggetto di Dobbs. In questo contesto, di particolare rilievo è la sentenza Whole Woman’s Healthv. Jackson, ove veniva in considerazione una controversa legge del Texas che consente l’aborto solo prima della percezione da parte del medico del battito cardiaco del feto ed inoltre non permette alle autorità dello stato di perseguire i trasgressori rimettendo questo potere esclusivamente nelle mani dei comuni cittadini che possono esercitarlo attraverso “private civil actions”. Il modo in cui la legge del Texas è formulata è decisamente insolito e può produrre effetti preoccupanti che vanno ben oltre la questione del diritto di aborto. In primo luogo, si reinventa la figura del “cacciatore di taglie” laddove i cittadini sonoincoraggiati a proporre azioni nei confronti di presunti trasgressori ottenendo, in caso di vittoria, una ricompensa. In secondo luogo, poiché si esclude espressamente che l’azione sia esercitata da soggetti pubblici, la legge pare essere ideata proprio al fine di evitare la judicial review delle corti federali. In Whole Woman’s Health v. Jackson la Corte Suprema avrebbe potuto cogliere l’occasione per valutare la legittimità costituzionale della legge del Texas, soprattutto laddove costruita con lo scopo di aggirare la judicial review, ma ha invece evitato di affrontare tale importante questione emanando una pronuncia di natura meramente processuale e di portata molto limitata. Alla fine di questa lunga storia, iniziata nel 1973 con Roe v. Wade, è possibile osservare: Dobbs è una decisione drammaticamente importante per i diritti delle donne e getta un’ombra inquietante anche su altri diritti tutelati da una lettura sostanziale della “due process clause”; ma Whole Woman’s proietta intorno a sé un’ombra ancora più buia perché evita di giudicare una legge che mette in dubbio la judicial review federale.
2022
2022
1423
1440
Goal 5: Gender equality
Goal 16: Peace, justice and strong institutions
Vittoria Barsotti
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Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1304147
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