"Tutta casa letto e chiesa" (1977), primo spettacolo scritto a quattro mani da Dario Fo e Franca Rame, si compone di cinque monologhi. Quattro sono di taglio comico grottesco e uno, il quinto e ultimo, tragico: "La Medea". Il saggio, che si propone di analizzare quest’ultimo pezzo alla luce degli altri quattro, spiega come Fo e la Rame abbiano adattato la Medea di Euripide rifacendosi, come loro stessi dichiarano nel Prologo, ai «maggi umbro-toscani», con l’obiettivo di popolarizzare il testo classico senza che nulla perda del suo alto significato politico. "Tutta casa letto e chiesa" (1977), first play co-written by Dario Fo and Franca Rame, consists of five monologues, four of which are comic-grotesque and one, the fifth and last, tragic: "La Medea". The essay, which analyzes this last monologue in view of the other four, explains how Fo and Rame adapted the Euripidean Medea taking the “maggi umbro-toscani” as a model, as they themselves declare in the Prologue. The aim of this approach is that of popularizing the classic text without diminishing its high political significance.
«Tutta casa letto e chiesa». Dario Fo e Franca Rame tra farsa e tragedia / Giulia Tellini. - In: STUDI ITALIANI. - ISSN 1121-0621. - STAMPA. - (2018), pp. 91-102.
«Tutta casa letto e chiesa». Dario Fo e Franca Rame tra farsa e tragedia
Giulia Tellini
2018
Abstract
"Tutta casa letto e chiesa" (1977), primo spettacolo scritto a quattro mani da Dario Fo e Franca Rame, si compone di cinque monologhi. Quattro sono di taglio comico grottesco e uno, il quinto e ultimo, tragico: "La Medea". Il saggio, che si propone di analizzare quest’ultimo pezzo alla luce degli altri quattro, spiega come Fo e la Rame abbiano adattato la Medea di Euripide rifacendosi, come loro stessi dichiarano nel Prologo, ai «maggi umbro-toscani», con l’obiettivo di popolarizzare il testo classico senza che nulla perda del suo alto significato politico. "Tutta casa letto e chiesa" (1977), first play co-written by Dario Fo and Franca Rame, consists of five monologues, four of which are comic-grotesque and one, the fifth and last, tragic: "La Medea". The essay, which analyzes this last monologue in view of the other four, explains how Fo and Rame adapted the Euripidean Medea taking the “maggi umbro-toscani” as a model, as they themselves declare in the Prologue. The aim of this approach is that of popularizing the classic text without diminishing its high political significance.File | Dimensione | Formato | |
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