Personaggio ben inserito all’interno della corte barberiniana, in qualità di medico di papa Urbano VIII, il senese Sebastiano Vannini manifestò nella sua produzione letteraria (rimasta quasi integralmente manoscritta) uno spiccato interesse verso le arti figurative. Se il suo ampio testo in volgare Diporti curiosi circa sagre antiche pitture (1642) si concentra sugli affreschi e i mosaici del tardo Medioevo romano, alcuni tra i suoi numerosi componimenti poetici latini sono dedicati a opere realizzate da Gian Lorenzo Bernini per il pontefice in San Pietro (il Baldacchino, la tomba di Urbano e quella di Matilde di Canossa), nonché a una scultura berniniana quale il busto del re d’Inghilterra Carlo I, che si inseriva a pieno titolo nella strategia diplomatica di papa Barberini. A queste rime inedite, che rappresentano una fonte significativa per meglio conoscere la genesi e la più antica ricezione di alcune tra le principali creazioni di Bernini, se ne accompagnano altre che ci permettono di conoscere meglio la biografia di Vannini e in particolare lo stretto rapporto che egli intrattenne con il suo maestro, il noto connoisseur Giulio Mancini.

«Bernini artificis prodigiosa manus»: il mecenatismo di Urbano VIII nelle rime latine di Sebastiano Vannini / Fabrizio Federici. - In: MARBURGER JAHRBUCH FUER KUNSTWISSENSCHAFT. - ISSN 0342-121X. - STAMPA. - XLIV:(2017), pp. 63-84.

«Bernini artificis prodigiosa manus»: il mecenatismo di Urbano VIII nelle rime latine di Sebastiano Vannini

Fabrizio Federici
2017

Abstract

Personaggio ben inserito all’interno della corte barberiniana, in qualità di medico di papa Urbano VIII, il senese Sebastiano Vannini manifestò nella sua produzione letteraria (rimasta quasi integralmente manoscritta) uno spiccato interesse verso le arti figurative. Se il suo ampio testo in volgare Diporti curiosi circa sagre antiche pitture (1642) si concentra sugli affreschi e i mosaici del tardo Medioevo romano, alcuni tra i suoi numerosi componimenti poetici latini sono dedicati a opere realizzate da Gian Lorenzo Bernini per il pontefice in San Pietro (il Baldacchino, la tomba di Urbano e quella di Matilde di Canossa), nonché a una scultura berniniana quale il busto del re d’Inghilterra Carlo I, che si inseriva a pieno titolo nella strategia diplomatica di papa Barberini. A queste rime inedite, che rappresentano una fonte significativa per meglio conoscere la genesi e la più antica ricezione di alcune tra le principali creazioni di Bernini, se ne accompagnano altre che ci permettono di conoscere meglio la biografia di Vannini e in particolare lo stretto rapporto che egli intrattenne con il suo maestro, il noto connoisseur Giulio Mancini.
2017
XLIV
63
84
Fabrizio Federici
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