Introduzione. Coloro che operano all’interno di una professione di aiuto, nel corso della loro attività lavorativa, subiscono frequentemente atti di violenza fisica e/o verbale (Ministero della Salute, 2021). Date le conseguenze sul piano psicofisico, gli atti di violenza costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione (Bhattacharya & Bhattacharya, 2022). In Italia, vi è una scarsità di studi empirici volti ad analizzare il legame tra aggressività e variabili associate al benessere psicosociale nelle professioni di aiuto (Ministero della Salute, 2021). Lo studio vuole indagare la possibile relazione tra la violenza nei contesti lavorativi e fattori associati al benessere psicosociale nelle professioni di aiuto. Metodo. Hanno partecipato alla ricerca 615 professionisti che operano in una relazione di aiuto, ai quali è stato somministrato un questionario per la misura di: aggressioni, aspettative di aggressioni, stress percepito, ansia e depressione, burnout e PTSD. Risultati. Dai risultati emerge come sia le aggressioni ricevute o assistite sia le aspettative di ricevere aggressioni si associno positivamente a stress, ansia e depressione, burnout e PTSD e negativamente al benessere psicologico. Inoltre, le regressioni mostrano che aver ricevuto o aver assistito a delle aggressioni predice in modo positivo e statisticamente significativo i livelli di ansia e depressione, burnout e PTSD. Le aspettative di ricevere aggressioni sembrano predire tali variabili dipendenti in modo indiretto, tramite la possibile mediazione dello stress percepito. Discussione e Conclusioni. I livelli di ansia e depressioni nei professionisti che operano in una relazione di aiuto sono sia predetti dall’aver ricevuto aggressioni e dall’aver assistito a quest’ultime sia dalla aspettativa di ricevere o assistere ad ulteriori atti di violenza tramite la percezione di elevato stress. Le aggressioni e le aspettative di ulteriori aggressioni risultano predire positivamente, rispettivamente, in modo diretto e indiretto anche i livelli di burnout (in termini di esaurimento emotivo, depersonalizzazione e scarsa realizzazione lavorativa) e di PTSD (es., flashback ricorrenti, pensieri intrusivi, insonnia) dei professionisti che operano nel contesto di una helping profession. I risultati ottenuti potrebbero essere utili per la progettazione di interventi volti a prevenire e contrastare i fenomeni di violenza sul luogo di lavoro al fine di favorire un maggiore benessere psicosociale dei professionisti che operano con e attraverso una relazione di aiuto.

Violente-Mente: uno studio empirico sui legami tra aggressività, benessere e burnout nelle professioni di aiuto / Cristian Di Gesto; Giulia Rosa Policardo; Alessio Migliorini; Sara Sanesi; Elisa Cheli. - ELETTRONICO. - 2:(2023), pp. 41-64.

Violente-Mente: uno studio empirico sui legami tra aggressività, benessere e burnout nelle professioni di aiuto

Cristian Di Gesto
;
Giulia Rosa Policardo;
2023

Abstract

Introduzione. Coloro che operano all’interno di una professione di aiuto, nel corso della loro attività lavorativa, subiscono frequentemente atti di violenza fisica e/o verbale (Ministero della Salute, 2021). Date le conseguenze sul piano psicofisico, gli atti di violenza costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione (Bhattacharya & Bhattacharya, 2022). In Italia, vi è una scarsità di studi empirici volti ad analizzare il legame tra aggressività e variabili associate al benessere psicosociale nelle professioni di aiuto (Ministero della Salute, 2021). Lo studio vuole indagare la possibile relazione tra la violenza nei contesti lavorativi e fattori associati al benessere psicosociale nelle professioni di aiuto. Metodo. Hanno partecipato alla ricerca 615 professionisti che operano in una relazione di aiuto, ai quali è stato somministrato un questionario per la misura di: aggressioni, aspettative di aggressioni, stress percepito, ansia e depressione, burnout e PTSD. Risultati. Dai risultati emerge come sia le aggressioni ricevute o assistite sia le aspettative di ricevere aggressioni si associno positivamente a stress, ansia e depressione, burnout e PTSD e negativamente al benessere psicologico. Inoltre, le regressioni mostrano che aver ricevuto o aver assistito a delle aggressioni predice in modo positivo e statisticamente significativo i livelli di ansia e depressione, burnout e PTSD. Le aspettative di ricevere aggressioni sembrano predire tali variabili dipendenti in modo indiretto, tramite la possibile mediazione dello stress percepito. Discussione e Conclusioni. I livelli di ansia e depressioni nei professionisti che operano in una relazione di aiuto sono sia predetti dall’aver ricevuto aggressioni e dall’aver assistito a quest’ultime sia dalla aspettativa di ricevere o assistere ad ulteriori atti di violenza tramite la percezione di elevato stress. Le aggressioni e le aspettative di ulteriori aggressioni risultano predire positivamente, rispettivamente, in modo diretto e indiretto anche i livelli di burnout (in termini di esaurimento emotivo, depersonalizzazione e scarsa realizzazione lavorativa) e di PTSD (es., flashback ricorrenti, pensieri intrusivi, insonnia) dei professionisti che operano nel contesto di una helping profession. I risultati ottenuti potrebbero essere utili per la progettazione di interventi volti a prevenire e contrastare i fenomeni di violenza sul luogo di lavoro al fine di favorire un maggiore benessere psicosociale dei professionisti che operano con e attraverso una relazione di aiuto.
2023
2
41
64
Cristian Di Gesto; Giulia Rosa Policardo; Alessio Migliorini; Sara Sanesi; Elisa Cheli
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