Nella fattispecie in rassegna l’autore di uno script di una pubblicità commerciale ha rivendicato in giudizio i diritti autorali che gli furono negati dalla società che ha realizzato la pubblicità. Lo script fu realizzato in costanza di rapporto di lavoro (in particolare, l’autore dello script per diversi anni era stato art director nella società che ha realizzato la pubblicità) ma in un primo momento, per scelta del committente, non fu tra- sformato in uno spot (e rimase quindi “accantonato” nel suo stadio “progettuale”). Successivamente lo script fu trasformato in una pubblicità commerciale che vinse il “Leone di bronzo” al Festival di Cannes. Tuttavia l’autore dello script non venne citato fra i coautori dell’opera pubblicitaria e per tale ragione ha proposto un ricorso cautelare avverso la sua ex datrice di lavoro. In prima istanza il ricorso fu respinto mentre in sede di reclamo è stato accolto. Al vaglio delle corti adite sono state sottoposte le diverse e confliggenti deduzioni, produzioni, eccezioni e conclusioni. Le parti contrapposte hanno discusso sulle modifiche apportate all’idea iniziale, sul ruolo svolto dai coautori, sulle prove documentali e, per ultimo (ma non per importanza), sull’attribuzione dei diritti d’autore all’autore di uno script. Il collegio dei giudici in sede di reclamo, rettificando quanto erroneamente statuito nel precedente giudizio, ha stabilito che, nel caso di specie, per quanto di ragione, l’autore dello script deve essere riconosciuto coautore dello spot televisivo con attribuzione dei relativi credits nei festival. Con buona pace delle tesi contrarie sostenute.
Dallo script allo spot: un approccio olistico nella contitolarità dei diritti d'autore di una pubblicità commerciale / Dario Mastrelia. - In: IL DIRITTO INDUSTRIALE. - ISSN 1720-4453. - STAMPA. - 2/2016:(2016), pp. 205-214.
Dallo script allo spot: un approccio olistico nella contitolarità dei diritti d'autore di una pubblicità commerciale
Dario Mastrelia
2016
Abstract
Nella fattispecie in rassegna l’autore di uno script di una pubblicità commerciale ha rivendicato in giudizio i diritti autorali che gli furono negati dalla società che ha realizzato la pubblicità. Lo script fu realizzato in costanza di rapporto di lavoro (in particolare, l’autore dello script per diversi anni era stato art director nella società che ha realizzato la pubblicità) ma in un primo momento, per scelta del committente, non fu tra- sformato in uno spot (e rimase quindi “accantonato” nel suo stadio “progettuale”). Successivamente lo script fu trasformato in una pubblicità commerciale che vinse il “Leone di bronzo” al Festival di Cannes. Tuttavia l’autore dello script non venne citato fra i coautori dell’opera pubblicitaria e per tale ragione ha proposto un ricorso cautelare avverso la sua ex datrice di lavoro. In prima istanza il ricorso fu respinto mentre in sede di reclamo è stato accolto. Al vaglio delle corti adite sono state sottoposte le diverse e confliggenti deduzioni, produzioni, eccezioni e conclusioni. Le parti contrapposte hanno discusso sulle modifiche apportate all’idea iniziale, sul ruolo svolto dai coautori, sulle prove documentali e, per ultimo (ma non per importanza), sull’attribuzione dei diritti d’autore all’autore di uno script. Il collegio dei giudici in sede di reclamo, rettificando quanto erroneamente statuito nel precedente giudizio, ha stabilito che, nel caso di specie, per quanto di ragione, l’autore dello script deve essere riconosciuto coautore dello spot televisivo con attribuzione dei relativi credits nei festival. Con buona pace delle tesi contrarie sostenute.File | Dimensione | Formato | |
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