Dedicato all’ingrandimento delle pratiche cerimoniali e spettacolari destinate al culto della maggiore reliquia pratese, il contributo riflette intorno alla strategia della visione, essenza della fruizione di ciascun rito, e intorno al suo rovescio, ossia all’arte della dissolvenza, che avvolge ciascun evento umano e, per riflesso, anche molta parte della plurisecolare storia devozionale della Cintola mariana. All’analisi dei dati spettacolari, incastonati tra quelli cerimoniali e liturgici, della ostensione pratese segue il riferimento alle performance dei canterini, veicoli di diffusione dell’immaginario legato alla reliquia. Sulla scorta di nuove tracce d’archivio, la Cintola risulta generatrice di forme spettacolari all’incrocio fra ritualità liturgica, oratoria sacra e performatività diffusa all’esterno delle piazze e all’interno di conventi e monasteri. Al suo culto si deve la stessa spettacolarità della città, in quanto elemento di congiunzione fra il teatro sacro e il teatro profano. This paper aims to expand on the rituals and on the spectacular performance implemented to worship the Holy Girdle of the Virgin Mary, the major relic of the city of Prato, by discussing the strategy behind its display, which lies at the core of the enjoyment of all religious rites, and the opposite, i.e. the art of fading, that enshrouds all human matters, and, as a consequence, much of the centuries-old devotional history of the relic as well. The paper provides, first, an examination of the elements of the worship performance, intertwined with the elements of the ceremony and those of the rite. Then, it examines the additional performance of the so-called canterini, with whose chanted poetry the imagery tied to the Holy Girdle proliferated. Thanks to newly discovered archival evidence, the Holy Girdle acts as creator of performances in between liturgy rites, sacred oratory, and performance, staged either outside in the squares, or inside convents and monasteries. Enacting the conjunction of sacred and secular theatre, to the cult of the Holy Girdle is eventually beholden the spectacle of the city of Prato itself.
Come per dissolvenza. La ierofania mariana di Prato fra rito religioso e spettacolarità profana in età moderna / Teresa Megale. - In: ICONOGRAPHICA. - ISSN 1720-1764. - STAMPA. - Cinturale: intersezioni e comparazioni a partire da Prato e dalla Cintola, a cura di Andrea De Marchi e Isabella Lapi Ballerini:(2021), pp. 202-211.
Come per dissolvenza. La ierofania mariana di Prato fra rito religioso e spettacolarità profana in età moderna
Teresa Megale
2021
Abstract
Dedicato all’ingrandimento delle pratiche cerimoniali e spettacolari destinate al culto della maggiore reliquia pratese, il contributo riflette intorno alla strategia della visione, essenza della fruizione di ciascun rito, e intorno al suo rovescio, ossia all’arte della dissolvenza, che avvolge ciascun evento umano e, per riflesso, anche molta parte della plurisecolare storia devozionale della Cintola mariana. All’analisi dei dati spettacolari, incastonati tra quelli cerimoniali e liturgici, della ostensione pratese segue il riferimento alle performance dei canterini, veicoli di diffusione dell’immaginario legato alla reliquia. Sulla scorta di nuove tracce d’archivio, la Cintola risulta generatrice di forme spettacolari all’incrocio fra ritualità liturgica, oratoria sacra e performatività diffusa all’esterno delle piazze e all’interno di conventi e monasteri. Al suo culto si deve la stessa spettacolarità della città, in quanto elemento di congiunzione fra il teatro sacro e il teatro profano. This paper aims to expand on the rituals and on the spectacular performance implemented to worship the Holy Girdle of the Virgin Mary, the major relic of the city of Prato, by discussing the strategy behind its display, which lies at the core of the enjoyment of all religious rites, and the opposite, i.e. the art of fading, that enshrouds all human matters, and, as a consequence, much of the centuries-old devotional history of the relic as well. The paper provides, first, an examination of the elements of the worship performance, intertwined with the elements of the ceremony and those of the rite. Then, it examines the additional performance of the so-called canterini, with whose chanted poetry the imagery tied to the Holy Girdle proliferated. Thanks to newly discovered archival evidence, the Holy Girdle acts as creator of performances in between liturgy rites, sacred oratory, and performance, staged either outside in the squares, or inside convents and monasteries. Enacting the conjunction of sacred and secular theatre, to the cult of the Holy Girdle is eventually beholden the spectacle of the city of Prato itself.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.